CUNEO - La gestione del ciclo idrico fa discutere i parlamentari cuenesi

Stamane Confindustria Cuneo ha convocato deputati e senatori della provincia di Cuneo che si sono confrontati su gestione e Piano finanziario

s.m. 20/04/2018 14:30

Questa mattina, venerdì 20 aprile, Confindustria Cuneo ha convocato i parlamentari e gli europarlamentari della provincia per  fare il punto sul servizio idrico in provincia di Cuneo. Alla presenza di molti sindaci della provincia il presidente di Confindustria Mauro Gola ha moderato gli interventi dei deputati e dei senatori eletti in provincia di Cuneo. "Non siamo scesi in campo per influire sulla scelta della gestione, ma vogliamo dare il nostro contributo dal punto di vista tecnico – ha esordito - gli eventuali ricorsi al Tar potrebbero influire sulla qualità del servizio, non è quello che vogliamo". I ricorsi potrebbero arrivare dalle società miste pubblico-private che gestivano fette del ciclo idrico della Granda, le quali saranno estromesse data la decisione dell'assemblea dei sindaci di escludere i privati dalla gestione.

Le preoccupazioni del leader degli industriali son condivise dal  senatore di Forza Italia, Marco Perosino: "Partendo dall'esperienza di sindaco (di Priocca n.d.r.), posso dire che la scelta dell'aggregazione per costruire un modello univoco ha dato risultati con costi sotto la media del mercato. La scelta di un unico gestore è discutibile, secondo noi si poteva discutere di continuare con la società mista suddividendo la provincia in più aree. Pregiudizi ideologici ci hanno diviso". Il neosenatore ha concluso con una provocazione: "Partiremo con una società che ha 100 milioni di debito. Il Piano Finanziario prevede investimenti importanti. Su chi andrà a pesare l'indebitamento? Se c'è possibilità di una trattativa spero ci si possa mettere d'accordo”.

Dopo Perosino, per garantire l'alternanza sulle diverse posizioni, è intervenuta la deputata  del Partito Democratico, Chiara Gribaudo: "Credo sia bene ribadire il quadro normativo nel quale ci muoviamo. Oggi ci troviamo davanti a un passo completo che è stato compiuto e su questo sono stati fatti moltissimi incontri. L'esito del lavoro svolto rispecchia l'esito del referendum. Se sapremo confrontarci nello 'stile cuneese' si appianeranno le discussioni.  Il confronto è importante, ma dobbiamo rispettare i ruoli". Il riferimento della Gribaudo è stato all'Ato 4, che già ha approvato il Piano Finanziario, mentre l'assemblea dei sindaci ha scelto il modello di gestione pubblico.  

La direttrice di Confindustria, Giuliana Cirio, ha poi dato lettura di un comunicato dei parlamentari della Lega Nord, il senatore Giorgio Bergesio e il deputato Flavio Gastaldi, allineati alle posizioni dei parlamentari di centrodestra: "Il sistema a prevalenza pubblica ha sempre dato buoni risultati il modello totalmente pubblico ha dato buoni risultati a Cuneo, ma è poco democratico imporlo a tutta la provincia". 

Mino Taricco, senatore del Partito Democratico: "Il percorso non è cominciato 15 giorni fa, ma da più di dieci anni. Ad un certo punto le decisioni devono essere prese e deve farlo chi è preposto a prenderle. Siamo in un contesto territoriale in cui tutti i modelli hanno dimostrato di saper fare bene, non siamo in presenza di esperienze colabrodo. Non sono titolato a mettere in discussione questa scelta, della quale ho preso atto. In ogni caso disponibile a trovare la quadra per valorizzare il territorio".

Monica Ciaburro, Fratelli d'Italia: "C'è stata poca trasparenza. Credo sia opportuno convocare un tavolo per ridiscutere la gestione".

"Qui ci vantiamo di essere molto pragmatici e poco ideologici, in questo caso abbiamo tradito la nostra natura" ha attaccato l'europarlamentare di Forza Italia, Alberto Cirio, che ha parlato per ultimo. “Non mi interessa che il gatto sia rosso o nero, ma che prenda il topo. Un conto è il bene che è l'acqua, bene pubblico per eccellenza, un conto è la gestione del servizio. Nelle Atl ci sono dentro i privati, ma il turismo non è di nessuno. Lavorare con i privati funziona. Le cose che funzionano non bisogna cambiarle, è questione di buon senso, lo ha detto anche Chiamparino quando è intervenuto ad Alba".

Nel mezzo della discussione c'era stata la prostesta consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Mauro Campo, 'delegato' dalla parlamentare Fabiana Dadone, ma al quale non è stato consentito di parlare. "L'incontro era riservato ai parlamentari, se la Dadone avesse mandato uno scritto l'avremmo letto, così come abbiamo fatto con gli altri" ha chiarito la direttrice di Confindustria Giuliana Cirio.

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