BORGO SAN DALMAZZO - 'La legge regionale sul gioco d'azzardo va potenziata, non indebolita'

Il Consiglio comunale di Borgo San Dalmazzo ha approvato un Ordine del Giorno per dire 'no' alla modifica proposta dalla Lega, che chiede di eliminare la retroattività del 'distanziometro'

a.d. 13/02/2020 08:29

Un ordine del giorno per dire “no” alla modifica della legge regionale 9 del 2016, quella che ha imposto un duro “giro di vite” contro il gioco d’azzardo in Piemonte. L’ha approvato ieri, mercoledì 12 febbraio, il Consiglio comunale di Borgo San Dalmazzo, impegnando l’amministrazione a manifestare al Consiglio regionale la propria posizione sul tema. La proposta di modifica è quella della Lega, che chiede di eliminare la retroattività per il “distanziometro”, che prevede una distanza minima per le sale giochi rispetto ad una serie di “punti sensibili”.
 
Ad illustrare le ragioni dell’OdG la vice sindaco Roberta Robbione: “In Italia abbiamo assistito ad una crescita costante delle somme giocate da quando negli anni ’90 lo Stato ha iniziato a considerare il gioco d’azzardo come una leva fiscale e un metodo per fare cassa: dai 47 miliardi giocati nel 2008 si è arrivati ai 105 miliardi del 2018. I numeri dicono che la legge regionale attualmente in vigore sta portando significativi risultati: mentre il gioco fisico cresce a livello nazionale, in Piemonte si registra un calo delle somme giocate. Vogliamo manifestare al presidente e al Consiglio regionale la decisa contrarietà alla proposta di modifica”. 
 
Il primo intervento, durante il dibattito che è seguito, è stato quello di Ilda Maccario, del gruppo di minoranza Borgo 4.0: “Siamo sensibili a questo tema, condividiamo lo spirito di questa legge regionale e i suoi obiettivi, diciamo no ad ogni modifica”. Sulla stessa lunghezza d’onda il suo capogruppo Marco Bona: “In Piemonte si giocano circa 1400 euro pro capite ogni anno, il capitale giocato a Borgo San Dalmazzo è quasi pari al bilancio del Comune, è scandaloso che lo stato italiano non metta mano a questa situazione, è lodevole che lo abbia fatto la Regione e questa legge non va indebolita”. “Il mio gruppo del precedente mandato - ha commentato Piermario Giordano - ha fatto battaglie su questo argomento. La ludopatia è un cancro. Questa legge regionale va potenziata, non indebolita: è questo il mio pensiero, anche se va contro le idee del gruppo politico al quale appartengo”. 
 
A concludere il dibattito l’assessore alle Politiche Sociali Giuseppe Bernardi: “Quella del gioco d’azzardo è una piaga maledetta. Mi auguro che questo tentativo di far rinascere ciò che sembrava parzialmente sepolto non vada in porto”.
 
L’Ordine del Giorno è stato approvato all’unanimità.

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