CUNEO - La Massucco respinge le accuse delle "Iene": "Confidiamo nel ristabilimento della verità"

Martedì sera la messa in onda del servizio in cui un ex dipendente ha accusato l'azienda cuneese di gravi irregolarità

a.d. 11/04/2024 08:39

Martedì sera la messa in onda del servizio de “Le Iene”, ieri, dopo meno di ventiquattro ore, la replica dell’azienda, affidata ad un comunicato stampa ufficiale. Il “caso” è quella che ha coinvolto la Massucco T. Srl e il suo titolare Paolo Massucco. L’impresa, attiva nel commercio di macchine movimento terra, gru e attrezzature industriali, ha sede a Cuneo, conta filiali in tutta Italia e registra un fatturato annuo di circa 80 milioni. La popolare trasmissione Mediaset le ha posato gli occhi addosso dopo le accuse di Marco Fortunato, grafico cuneese, ex dipendente dell’azienda.
 
Secondo quanto riferito nel servizio realizzato dalla “Iena” Luigi Pelazza, alla Massucco si sarebbero verificati casi di falsificazione dei documenti legati alle dichiarazioni di conformità CE dei mezzi (certificazioni necessarie a garantire che i mezzi in questione siano costruiti a norma seguendo i requisiti di sicurezza richiesti): secondo Fortunato era proprio il titolare Paolo Massucco a commissionargli la manomissione dei documenti tramite i software di grafica. E ancora, il grafico sostiene di essere stato licenziato proprio dopo aver rifiutato di continuare con queste procedure.
 
Poi la seconda accusa, documentata da un video in cui si vede un mezzo della Massucco ribaltare di proposito un camion in modo da danneggiarlo. Secondo Fortunato una simulazione di incidente creata ad arte per frodare l’assicurazione e ottenere il rimborso dell’intera cabina.
 
Paolo Massucco, interpellato direttamente durante il servizio de “Le Iene”, ha respinto ogni accusa. In serata, come detto, il comunicato diramato dall’azienda. Per quanto riguarda la presunta frode all’assicurazione, dalla Massucco spiegano che “l’insinuazione è del tutto priva di fondamento, poiché siamo in possesso delle dichiarazioni dei nostri assicuratori da cui risulta che non è stato mai chiesto né tantomeno ottenuto alcun risarcimento relativamente a tale macchinario. Ci riserviamo ogni azione a riguardo”. Relativamente alle presunte falsificazioni delle dichiarazioni CE, l’azienda precisa di aver “preso immediato contatto con un’agenzia specializzata incaricandola di eseguire un’analisi dettagliata ed approfondita su tali mezzi, al fine di verificare la corrispondenza alla normativa delle macchine stesse”.
 
Confidiamo, quindi, nel ristabilimento della verità, che confermi la trasparenza con cui siamo soliti operare”, conclude il comunicato.

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