CUNEO - La peste suina preoccupa i vertici politici, Cirio e Toti da Speranza: "È emergenza, serve un commissario"

Intanto il pericolo si avvicina alla provincia di Cuneo. Da ieri il "lockdown dei boschi" è in vigore in due comuni della Granda

s.m. 25/01/2022 10:40

La peste suina preoccupa i vertici politici regionali e italiani. Nonostante la fase complicata, tra elezione del presidente della Repubblica e pandemia da Covid, questa mattina, martedì 25 gennaio, a Roma il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha incontrato insieme al presidente della Liguria, Giovanni Toti, il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e il ministro della Salute Roberto Speranza per affrontare il tema dell’emergenza. Presenti anche gli assessori piemontesi all’agricoltura e alla sanità Marco Protopapa e Luigi Genesio Icardi. Piemonte e Liguria chiedono al Governo l’istituzione di un commissario interregionale che possa aiutare ad affrontare questa emergenza nazionale e ristori subito per tutti i comparti colpiti, a cominciare da quello agricolo. Sono oltre 120 le carcasse di cinghiali ritrovate tra Piemonte e Liguria - ha spiegato il direttore dell’Istituto Zooprofilattico Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta Angelo Ferrari presente all’incontro - e quelle risultate positive al momento sono 14 in Piemonte e 7 in Liguria. La malattia non è pericolosa per l'uomo, che però è un vettore della stessa.
 
Da ieri il pericolo si è avvicinato al territorio della Granda. Anche se non ci sono casi segnalati né nessuna emergenza in atto, la nuova ordinanza della Regione in vigore da ieri lunedì 24 gennaio amplia l’area di controllo dell’infezione ai comuni compresi nel raggio di 10 km dalla zona infetta nelle province di Asti e Alessandria e al versante ligure, andando così ad interessare anche due comuni della provincia di Cuneo, Perletto e Pezzolo Valle Uzzone. Si tratta di un’azione preventiva e precauzionale per evitare l’estendersi del contagio. Nel territorio di questi comuni viene disposto il divieto di qualsiasi tipo di attività venatoria e di gestione faunistica e la regolamentazione dell’attività agro-silvo-pastorale che deve essere sottoposta al preventivo parere positivo del Servizio Veterinario della Asl competente per territorio. È il cosiddetto 'lockdown dei boschi'. Le misure saranno aggiornate in funzione dell’evolversi della situazione epidemiologica. L’ordinanza resterà comunque in vigore fino al 30 aprile 2022.

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