CUNEO - La preoccupazione di Coldiretti: ''Il Covid è un terremoto su export e brindisi delle feste''

Il comparto vitivinicolo registra per la prima volta in trent'anni una frenata delle esportazioni con un calo del 3,2%

Redazione 11/11/2020 17:34


A causa dell’emergenza Covid il mondo del vino registra per la prima volta in 30 anni una frenata dell’export con un calo del 3,2% in valore nei primi sette mesi del 2020 con una storica inversione di tendenza che non ha precedenti. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti che ha promosso l’incontro “Covid, la sfida del vino Made in Italy”.
 
Il moltiplicarsi dei Paesi che hanno adottato misure di contenimento con la chiusura di bar e ristoranti fa salire il conto dei danni alle esportazioni di vino tricolore che è il più bevuto nel mondo. Germania, Stati Uniti e Regno Unito, principali mercati di sbocco delle bottiglie italiane, sono in sofferenza per il rapido diffondersi della pandemia che rischia di compromettere anche gli ordini per la fine dell’anno.
 
Per la tavola delle feste i grandi vini delle nostre colline sono da sempre in pole position con etichette particolarmente adatte per i brindisi. Dall’Asti spumante, la cui produzione si aggira intorno ai 60 milioni di bottiglie, al Moscato d’Asti, 30 milioni di bottiglie, dall’Asti tipologia secco, 2 milioni di bottiglie, all’Alta Langa di cui se ne producono 1,3 milioni: i consumatori non hanno che l’imbarazzo della scelta.
 
“Quest’anno il Covid ha colpito, e continuerà a farlo, il comparto vitivinicolo, penalizzato già dalla chiusura del canale Ho.Re.Ca e dalla mancanza di turisti stranieri che apprezzavano particolarmente i nostri vini di elevata qualità, tanto che le perdite sono arrivate al 70-80%. L’internazionalizzazione è dunque una scelta obbligata per il nostro Paese che deve cogliere questo momento di crisi per mettere a punto una strategia più incisiva di presenza sui mercati stranieri” dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo.
 
“Vanno aiutate le imprese a superare questo difficile momento – aggiunge il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcue va preparata la ripresa con un piano straordinario di internazionalizzazione anche con la creazione di nuovi canali commerciali e una massiccia campagna di comunicazione superando l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse puntando, in primo luogo, ad una regia nazionale attraverso un’Agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo, valorizzando il ruolo strategico dell’ICE e con il sostegno delle Ambasciate”.
 
A livello nazionale, Coldiretti è impegnata nella campagna #iobevoitaliano per promuovere gli acquisti, ma serve anche sostenere con investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni con il vino che rappresenta un elemento di traino della nostra economia sui mercati mondiali.

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