FOSSANO - La provincia di Cuneo si apre all'Albania

L’importante convegno di Fossano, coordinato da Beppe Ghisolfi e Alessandro Zorgniotti, ha messo in luce le nuove vie di sviluppo della finanza e dell’agroalimentare tra la 'Granda' e le città di Tirana e Lezha che hanno intitolato due vie a Michele e Pie

30/10/2017 08:46

La splendida sala d’Onore e quella attigua della sede della Cassa di Risparmio di Fossano, nella città degli Acaja, gremite di imprenditori, esponenti del mondo bancario e cittadini, hanno ospitato il convegno “Nuove vie di sviluppo-Educazione finanziaria e agroindustria per una buona cooperazione tra Piemonte e Balcani”, L’incontro, coordinato, con sapiente equilibrio, dal presidente della Banca, scrittore e giornalista, Beppe Ghisolfi, ha voluto evidenziare la sempre maggiore collaborazione sviluppatasi negli anni tra la provincia “Granda” e l’Albania grazie all’impegno del cuneese Alessandro Zorgniotti e che ha visto le due città del Paese dei Balcani, Tirana e Lezha, intitolare due strade a Michele e Pietro Ferrero. “Non è che in seguito a questo convegno il mondo cambierà - ha esordito Ghisolfi, dopo aver letto il messaggio di ringraziamento della signora Maria Franca Ferrero - ma gli incontri servono a incrementare i rapporti tra le aziende del territorio e una nazione a noi vicina”. 
Concetto ribadito da tutti gli intervenuti. “L’iniziativa - ha sottolineato il sindaco di Fossano, Davide Sordella - non è un intervento spot, ma costruisce un cammino capace di stabilire prima rapporti umani e, poi, creare occasioni di sviluppo. Sono sempre di più necessarie sperimentazioni di filiera per rendere i nostri produttori agroalimentari competitivi sul mercato globale. Fossano ci sta provando con i Comuni vicini”. 
 
Il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, ha sottolineato come l’attività della Ferrero sia l’esempio da imitare: un’industria legata alle proprie radici, però aperta al mercato mondiale. “Un percorso possibile - ha affermato - grazie al valore aggiunto della qualità delle produzioni e al radicamento e alla coesione sociale sul territorio dove si è nati e si lavora.  Solo così aziende grandi e piccole possono mantenere nel tempo la loro solidità e riescono a superare le crisi economiche più pesanti, come quella che stiamo ancora vivendo”. 
Il viceministro ha poi ricordato i numeri del nostro export agroalimentare: attualmente in Italia 37 miliardi di euro all’anno, con obiettivo 50 miliardi nel 2020. E ben il 7% di questa esportazione - 2,5 miliardi di euro - è prodotta in provincia di Cuneo. “Il lavoro fatto bene nei decenni passati - ha aggiunto Olivero - dalle imprese agroalimentari italiane e della “Granda” sta dando i suoi frutti. Un modello vincente che va ulteriormente perseguito promuovendo nuove relazioni con gli altri Paesi del mondo e nuove modalità di commercio come la vendita on line. Il progetto con l’Albania va in questa direzione”.  
 
Giuseppe Rossetto, già sindaco di Alba e ora presidente vicario di UnionAlimentari /Confapi - ha ricordato, con commozione, la sua grande amicizia con la famiglia Ferrero e l’importanza del termine “glocal” lanciato una ventina di anni fa e di cui l’industria dolciaria è stata ed è la migliore espressione attraverso il forte legame con la propria comunità, ma, allo stesso tempo, la capacità di guardare oltre, di rapportarsi con il mondo. “Solo in questo modo - ha concluso l’intervento - si può creare sviluppo”. 
Alberto Rizzo, vicepresidente del Credito Cooperativo di Cherasco, ha messo in luce l’importanza delle banche locali nell’essere al servizio del territorio. 
 
Per i Comuni di Tirana e di Lehza erano presenti i direttori generali Genci Kojdheli e Petrit Marku. Entrambi hanno espresso la soddisfazione di aver potuto intitolare due luoghi delle loro città a Michele e Pietro Ferrero e hanno auspicato una collaborazione sempre maggiore e strategica con la provincia di Cuneo.  

c.s.

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