CUNEO - La Ragioneria dello Stato boccia la misura relativa alla cessione del credito di imposta in Industria 4.0

L'insoddifazione della Cia, che accoglie il malcontento dei soci. Non compare neppure l’agevolazione Iva sul settore suinicolo ed è ancora in dubbio la misura Enama

07/05/2021 16:51

 
Cia esprime insoddisfazione, accogliendo il malcontento dei soci, riguardo la bocciatura, avvenuta nella serata di ieri da parte della Ragioneria di Stato, della cessione del credito d’imposta derivante da acquisti di macchine 4.0 previsto nel DL Sostegni, che avrebbe aiutato anche le aziende medio-piccole. Salta quindi il super bonus che avrebbe consentito di cedere i crediti d’imposta maturati dalle imprese per gli investimenti in beni strumentali previsti dal piano Transizione 4.0. Non compare neppure l’agevolazione Iva sul settore suinicolo ed è ancora in dubbio la misura Enama.
 
Commenta il presidente Cia Cuneo Claudio Conterno: “Peccato per lo stralcio dal maxiemendamento della misura che avrebbe davvero rappresentato un punto di svolta, e in chiave green, per l’economia delle imprese italiane, comprese quelle agricole. L’idea era buona, siamo molto dispiaciuti che non si sia verificata l’attuazione della misura, che in primo tempo sembrava ormai realtà. La decisione della Ragioneria di Stato arriva come una doccia fredda e sembrerebbe ormai persa la battaglia se non fosse che, dopo un anno dalla prima proposta Cia nella Legge di Bilancio 2020 e durante i vari provvedimenti da inizio pandemia, si è aperto ora anche un fronte comune sul tema, tra forze sociali e politiche. Cia terrà conto, ovviamente, delle osservazioni della Ragioneria di Stato che ravvisa mancanza di copertura finanziaria, ma allo stesso tempo, come fatto fino ad ora, andrà avanti nel formulare altre proposte in vista dei prossimi provvedimenti”.
 
Cia resta “fermamente convinta del valore strategico della cessione del credito d’imposta 4.0: per il settore agricolo, come per tutti i comparti produttivi, si tratta non solo di un’opportunità cruciale in un momento segnato dalla crisi di liquidità a causa della pandemia, ma anche della strada giusta da percorrere nell’ambito del piano Transizione 4.0 per incentivare gli investimenti in hi-tech e il rinnovo del parco macchine con mezzi più moderni, tecnologici e a bassa emissione CO2, requisiti fondamentali per dare seguito al Green Deal Ue e per ridurre il rischio infortunistico. Senza dimenticare che l’integrazione con l’hi-tech, sostenuta dalla ricerca, è fondamentale per la produzione di cibo fresco e sano e, quindi, nella lotta a fitopatie e cambiamenti climatici”.

c.s.

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