CUNEO - La Regione approva il piano per la costruzione dei nuovi ospedali a Cuneo e nella pianura

Per raggiungere gli obiettivi serviranno 1,3 miliardi. Previsti interventi per 310 milioni sul Carle e per 195 milioni nel presidio di Savigliano-Saluzzo-Fossano

Redazione 18/01/2022 18:33

“Con l’approvazione della programmazione di indirizzo strategico generale per la realizzazione di sei nuovi ospedali a Torino, Ivrea, Vercelli, Savigliano, Alessandria e Cuneo, la Regione Piemonte compie un altro importante passo verso il potenziamento e la modernizzazione delle strutture sanitarie sul territorio. Dopo l’avvio del cantiere del Parco della Salute di Torino e l’imminente bando per la costruzione della nuova Città della Salute e della Scienza di Novara, si delineano nuovi orizzonti organici e razionali di organizzazione della rete sanitaria sul territorio regionale per livelli di competenza e azioni di ammodernamento infrastrutturale. Sono grato al Consiglio regionale che ha sostenuto con ferma convinzione e determinazione questo nuovo piano di investimenti in edilizia sanitaria da quasi un miliardo e 300 milioni di euro”.
 
Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, commenta l’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della prima programmazione di indirizzo di carattere strategico generale di investimenti in edilizia sanitaria per la realizzazione di sei nuovi presidi ospedalieri in Piemonte.
 
Nello specifico, all’ospedale unico di Cuneo, destinato a riunire nel sito di Confreria le due attuali sedi del Santa Croce e Carle, dovrebbero andare 310 milioni di finanziamenti: si tratta dell’intervento più costoso e più esteso tra i sei in programma, con circa 102mila metri quadrati di superficie occupata. In pianura invece sorgerà un nuovo presidio ospedaliero pensato per gli ambiti di Savigliano, Saluzzo e Fossano: qui i fondi di cui si prevede lo stanziamento ammontano a 195 milioni di euro, con 63mila metri quadrati di superficie.
 
“La necessità per la Regione di innovare e riorganizzare la rete ospedaliera piemontese - continua l’assessore Icardi - nasce non solo dall’esigenza di un miglioramento degli aspetti gestionali e strutturali risultati critici, ma anche a seguito della eccezionale sollecitazione ai servizi sanitari nazionale e regionali che si é dovuta fronteggiare a causa della pandemia. Con questo piano andiamo ad intervenire su realtà del patrimonio sanitario piemontese che hanno evidenziato condizioni e stato d’uso obsoleti e generato rilevanti costi di gestione e di manutenzione, con l’obiettivo di migliorare l'umanizzazione dei servizi sotto il profilo della qualità delle strutture, delle relazioni con il cittadino/paziente, dell’efficacia delle prestazioni e della competenza professionale. Il sistema sanitario sta affrontando una profonda trasformazione rivolta non solo all’innovazione del modello organizzativo ed alla tecnologia, ma soprattutto ad una rivisitazione del rapporto servizi-paziente, con conseguenze sui diversi livelli del sistema stesso, istituzionale, professionale, gestionale e sociale. Una rivoluzione che il Piemonte sta affrontando in modo complementare sia sul fronte degli ospedali che su quello dell’assistenza primaria sul territorio”.
 
Sul piano finanziario, gli interventi sono valutabili dall’Inail nell’ambito dei propri piani triennali di investimento, ma resta aperta la possibilità di attivare altre tipologie e forme di finanziamento.

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