CUNEO - ‘La Regione ritiri la norma che spinge le Asl ad assumere medici e figure di supporto come infermieri’

Il sindacato sanitario Nursing Up sul piede di guerra: ‘Per mesi abbiamo detto che era necessario assumere infermieri e potenziare l’assistenza territoriale’

Redazione 08/11/2020 16:25

 
“Sconcerto, rabbia e stupore” per una direttiva regionale “astrusa e assurda” impartita alle aziende sanitarie, secondo la quale in assenza di assunzioni di infermieri queste dovrebbero ricorrere all’assunzione di medici o figure di supporto da impiegare come infermieri: è la dura reazione del sindacato infermieristico Nursing Up agli ultimi provvedimenti della Regione Piemonte.
 
“Se non fosse un triste e disastroso novembre, - attacca il sindacato - in cui la lotta al coronavirus si fa sempre più ardua, penseremmo ad un ‘pesce d’aprile’. Si tratta, invece, della realtà messa nero su bianco che certifica una gestione della sanità da parte della Regione Piemonte allo sbando, senza alcuna logica, che non solo non sta risolvendo alcun problema, ma anzi, con queste decisioni astruse ed estemporanee, ne crea di nuovi e peggiori. Se la Regione avesse per tempo provveduto alle assunzioni di infermieri che da mesi e mesi noi andiamo dicendo essere indispensabili, non saremmo in questa condizione”.
 
Il Segretario Regionale del Piemonte del Nursing Up, Claudio Delli Carri aggiunge: “Credevamo che con la creazione del nuovo bando per l’assunzione di infermieri la Regione avesse compreso come affrontare l’urgenza di personale. Ci sbagliavamo. Se siamo davvero in questa estrema emergenza la Regione ha il potere di prendere direttamente gli infermieri che partecipano al bando appena pubblicato, per le assunzioni a 36 mesi, e impiegarli dove ritiene sia necessario. Nel frattempo, si potrebbero attivare le prestazioni aggiuntive con il giusto e adeguato compenso almeno raddoppiando l’indennità attuale, rimasta ferma ai livelli di vent’anni fa. Oggi paghiamo l’inettitudine e le inefficienze del passato. Per mesi e mesi abbiamo detto e ripetuto che era necessario assumere infermieri e potenziare l’assistenza territoriale, pensiamo ad esempio agli infermieri di famiglia, in modo da curare a casa i pazienti”.
 
Conclude Delli Carri: “Pretendiamo l’immediato ritiro di questa insensata e offensiva direttiva. Se si vuole provare a tracciare una strada per uscire da questa enorme crisi sanitaria è necessario iniziare ad assumere subito infermieri, quelli veri, e potenziare immediatamente, con uomini e mezzi, la medicina territoriale, in modo da portare fuori dagli ospedali i pazienti positivi che possono essere curati. Anche perché negli ospedali, il personale sanitario continua ad ammalarsi: oggi sono circa 7000 gli infermieri contagiati a livello nazionale e da noi ci sono circa mille infermieri positivi. Non ci va uno stratega per comprendere che l’unico modo per salvare le strutture sanitarie è curare il più possibile coloro che sono in condizioni di essere seguiti fuori dagli ospedali, a casa loro. Assumere medici oppure figure di supporto per fare gli infermieri, invece, è solo una proposta assurda e offensiva”.
 
Nel chiedere “un immediato dietrofront su questa inaccettabile decisione di utilizzare i medici per fare gli infermieri”, il sindacato annuncia inoltre di essere pronto a tutelarsi “con ogni mezzo di protesta e legale che abbiamo a disposizione”.

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