CUNEO - La ripresa c’è, almeno nella Granda: nel 2021 il Pil sale a oltre 19,5 miliardi

Per tasso di occupazione la provincia si colloca al quarto posto in Italia, ma è forte lo scarto di genere tra i (pochi) disoccupati. In risalita export e turismo

23/05/2022 18:14

La presentazione del Rapporto Cuneo 2022 è stata inserita tra gli eventi di avvicinamento al Festival Internazionale dell’Economia, diretto da Tito Boeri, progettato e organizzato dagli editori Laterza in collaborazione con la Fondazione Collegio Carlo Alberto di Torino su temi quali merito, diversità e giustizia sociale, che si svolgerà a Torino dal 31 maggio al 4 giugno.
 
“I dati della Relazione Economica, arricchiti dalle informazioni ricavate dalla dashboard di InfoCamere, restituiscono il quadro di un territorio che ha dimostrato una grande vitalità e ha saputo ripartire con slancio - ha dichiarato il presidente della Camera di commercio di Cuneo Mauro Gola -. Ci confortano la crescita del Pil, il boom delle esportazioni e l’elevato tasso di occupazione ma la congiuntura internazionale e gli effetti dell’invasione russa prefigurano un deterioramento del clima di fiducia di consumatori e imprese”. L’incontro, svoltosi presso la sala Einaudi del Centro Incontri della Provincia e in modalità streaming, è stato seguito in presenza da un centinaio di studenti dell’Istituto Franco Andrea Bonelli e del Liceo De Amicis di Cuneo ed è stato moderato da Massimo Mathis responsabile de La Stampa, redazione di Cuneo. Dopo il saluto introduttivo del presidente della Camera di commercio di Cuneo Mauro Gola e del padrone di casa, il vice presidente della Provincia Massimo Antoniotti, è proseguito con le relazioni di Pietro Garibaldi coordinatore del TOLC (Torino Local Committee) del Festival Internazionale dell’Economia e Giorgio Barba Navaretti presidente della Fondazione Collegio Carlo Alberto e TOLC che hanno presentato il Festival Internazionale dell’Economia di Torino-Piemonte.
 
“Il nostro territorio - hanno evidenziato Pietro Garibaldi coordinatore del TOLC Festival Internazionale dell’Economia e Giorgio Barba Navaretti presidente della Fondazione Collegio Carlo Alberto e di TOLC - ha la grande occasione di ospitare il Festival Internazionale dell’Economia, che chiamerà a raccolta a Torino dal 31 maggio al 4 giugno, premi Nobel, giovani ricercatori e appassionati per un vero e proprio think tank generativo di nuovi orizzonti economici e culturali. Un dibattito lungo cinque giorni, di grande rigore scientifico ma pensato per il grande pubblico, che affronterà temi cruciali per il nostro futuro quali Merito, Diversità e Giustizia Sociale. L’evento è stato reso possibile dal lavoro di squadra di alcune fra le più importanti istituzioni della nostra regione, unite nel TOLC - Torino Local Committee coordinato dalla Fondazione Collegio Carlo Alberto - e che vogliamo far conoscere in tutto il Piemonte con gli eventi realizzati grazie alla collaborazione di Unioncamere, delle Camere di commercio provinciali e dell’Università del Piemonte Orientale”.
 
Sarah Bovini, responsabile dell’ufficio Studi e Statistica di Unioncamere Piemonte, ha illustrato i numeri e le tendenze della provincia cuneese relativi al 2021 confrontandoli con quelli regionali e nazionali, evidenziando come “nel 2021 l’economia mondiale, grazie all’aumento dei tassi di vaccinazione e al sostegno tempestivo delle politiche economiche, ha vissuto un’intensa ripresa. In questo contesto Cuneo ha evidenziato una forte capacità di reazione; tutte le principali variabili economiche, in primis prodotto interno lordo, produzione industriale ed esportazioni, hanno segnato un consistente recupero sul 2020. Restano tante però le incognite per il futuro di breve periodo. Lo scenario generale che stiamo vivendo è complesso e difficile, con la pandemia da Covid-19 ancora presente, la carenza di materie prime, il caro energetico e non ultimo la guerra, fattori che potrebbero attenuare o arrestare la ripresa in corso”.
 
Nel 2021, la Granda ha generato oltre 19.5 miliardi di euro di prodotto interno lordo (+8,4% rispetto all’anno precedente) producendo il 14% della ricchezza totale regionale e l’1% di quella nazionale. Come valore aggiunto pro capite Cuneo ha registrato un dato medio superiore a quello regionale con 30.124 euro, posizionandosi, per la prima volta, al primo posto tra le province piemontesi.
 
In questo contesto il mercato del lavoro ha continuato, per buona parte del 2021 a essere sostenuto attraverso politiche di tutela e/o deroghe che, in alcuni casi, perdurano nel 2022, con l’intento di mantenere, nonostante le difficoltà, i livelli occupazionali.
 
Nel 2021 il tasso di occupazione provinciale si è attestato al 69,6%, oltre un punto in più rispetto al 2020 e in linea con il 2019 (ultimo anno pre-pandemia), largamente superiore al 65,0% registrato dal Piemonte e oltre 10 punti in più rispetto al 58,2% che costituisce la media nazionale. Il tasso di occupazione ha visto la nostra provincia primeggiare nella graduatoria regionale e collocarsi al quarto posto assoluto in quella nazionale. Cuneo conferma di avere un mercato del lavoro sano, in grado di fronteggiare efficacemente le difficoltà degli ultimi anni.
 
Analizzando il tasso di disoccupazione (4,6%) appare evidente come la provincia di Cuneo mostri una situazione migliore rispetto alla media regionale (7,3%) e a quella nazionale (9,5%). In analogia con il livello nazionale anche nel Cuneese si riscontra un evidente scarto di genere: quello maschile si attesta al 3,5% e quello femminile al 6,1%. Il numero medio di occupati in provincia di Cuneo nel 2021 si è attestato a 261 mila, l’1,7% in più rispetto alla media 2020, ma in calo dello 0,8% rispetto al 2019. Il 56,7% è rappresentato dagli uomini, contro il 43,3% delle donne. Il 71,4% è costituito da lavoratori dipendenti, contro il 28,6% degli indipendenti.
 
Secondo il Registro delle Imprese dell’Ente camerale, il tessuto imprenditoriale cuneese, al 31 dicembre 2021, rileva 66.086 sedi di impresa con un tasso di crescita del +0,40%, positivo ma inferiore rispetto al dato nazionale regionale (+1,10%) e nazionale (+1,42%). Cuneo si conferma al secondo posto in Piemonte, dopo Torino, per consistenza, con una quota del 15,4% sul totale delle sedi d’impresa regionali.
 
Aumentano le società di capitale (+3,57%) e le altre forme giuridiche (+1,62%); si rafforza il settore artigiano che rappresenta oltre un quarto delle realtà aziendali della provincia e dopo nove anni di flessione registra un tasso di crescita del +0,60%. È in lieve calo la componente femminile (-0,2%), mentre le imprese guidate da giovani con meno di 35 anni crescono del 13,8%. Aumenta anche il numero delle imprese straniere (+5,9%).
 
L’export ha registrato una crescita del 15,5%, superando per la prima volta il simbolico muro dei 9 miliardi di euro, con un aumento percentuale più ridotto rispetto a quanto fatto registrare sia a livello regionale (+20,6%) che nazionale (+18,2%), anche a causa del rallentamento meno marcato registrato dalle nostre esportazioni nel 2020. Nell’area Ue-27 i mercati più importanti si confermano essere quello francese e tedesco, con una crescita del 13,4% e del 13,3%, mentre per il bacino extra Ue-27 sono gli Stati Uniti e il Regno Unito con una crescita rispettivamente del 21,7% e del 9,8%.
 
Il turismo ha ripreso a camminare pur risentendo ancora delle limitazioni alla mobilità globale imposte dalla pandemia. Le presenze (1.427.926) sono aumentate del 32,2%, mentre gli arrivi (596.087) del 45,7%. Il 97,5% dei turisti è di origine europea mentre i viaggiatori italiani hanno rappresentato il 69,0% del totale, in calo rispetto al 77% dello scorso anno caratterizzato da un turismo di prossimità. Impetuosa la crescita degli arrivi (+88,32%) registrata da Atl Langhe, Monferrato, Roero; più contenuta quella fatta segnare da Atl del Cuneese (+17,84%) che, nel 2020, aveva subito minori effetti collaterali a causa della pandemia rispetto all’area collinare.
 
I dati di fine 2021 riferiti all’indagine congiunturale, realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici studi delle Camere di commercio, dipingono un quadro favorevole. Nel quarto trimestre 2021 la produzione industriale cuneese è cresciuta del 6,4% rispetto all’anno precedente con tutti gli indicatori di segno più: fatturato interno (+11,8%), ordinativi interni (+5,8%), fatturato estero (+10,6%), ordinativi esteri (+7,6%) e il grado di utilizzo degli impianti al 71,74%.
 
In uno scenario internazionale così incerto, l’incontro è stato occasione per uno sguardo ai principali ostacoli della ripresa, grazie all’analisi condotta da Livia Simongini, Specialist Sit (Strategie industriali territoriali) di Prometeia. “Nel 2021 l’economia ha mostrato un forte recupero sebbene fattori esogeni abbiano gettato qualche ombra sulle prospettive di ripresa a partire dal terzo trimestre. Con lo scoppio del conflitto in Ucraina il quadro è cambiato: le tensioni sui prezzi si sono acuite, il clima di fiducia è peggiorato e si profila un rallentamento del commercio internazionale - afferma Livia Simongini, Specialist SIT di Prometeia -. Il contesto esogeno meno favorevole si riflette sull’economia provinciale, attenuandone l’intensità di recupero soprattutto nell’anno in corso. Il rialzo dei prezzi dell’energia rischia di penalizzare alcune filiere importanti ma pur scontando una revisione al ribasso rispetto alle aspettative di qualche mese fa, tra il 2022 e il 2025 si conferma un’espansione dell’economia provinciale a ritmi più intensi di quelli degli anni pre-Covid. Da un lato, l’impulso del PNRR servirà ad arginare le conseguenze del peggioramento del quadro macroeconomico, dall’altro si conferma il recupero della maggior parte dei settori con le migliori prospettive per la filiera delle costruzioni e quella agroalimentare la cui domanda mondiale si manterrà vivace”.
 
Ancora una volta la Camera di commercio ha voluto far coincidere con la Giornata dell’Economia il rilascio di nuove funzionalità della dasboard realizzata da Infocamere, illustrate da Serafino Pitingaro, Data Researcher di InfoCamere. Gratuita, interattiva, vero patrimonio informativo denso di informazioni sui dati di fonte registro imprese, da oggi la piattaforma consente l’accesso pubblico anche a dati di fonte Istat sul commercio estero e sugli aspetti demografici. Il presidente dell’ente camerale Mauro Gola ha concluso l’evento sottolineando che “in questo contesto storico e socio-economico così volatile e incerto, la sola via di uscita dal declino è rappresentata da rotte chiare e definite, orientate da elementi strategici quali innovazione, sostenibilità e coesione sociale”.
 
Il Rapporto Cuneo 2022 è disponibile online alla pagina del sito camerale.

c.s.

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