CUNEO - “La scuola non si arruola”: l’Usb manifesta a Cuneo contro il 4 novembre

Martedì alle 18 un presidio in largo Audiffredi “contro riarmo, guerra e genocidio palestinese”

Redazione 02/11/2025 08:40

L’Usb organizza a Cuneo per martedì 4 novembre un presidio di protesta contro la giornata dell’unità nazionale e delle forze armate. Il ritrovo è fissato per le ore 18 in largo Audiffredi, di fronte al municipio. “Il 4 novembre non abbiamo nulla da festeggiare. Anche a Cuneo, come in tante altre città, il mondo della scuola non si arruola e, contro censura e repressione, rivendica libertà di insegnamento e di espressione” scrive il sindacato di base: “Come lavoratori e lavoratrici, in particolare della scuola, non vogliamo partecipare a questa festa: non intendiamo contribuire alla costruzione di una retorica nazionalista, bellicista e guerrafondaia, che accompagna la promozione di politiche di riarmo”. Sotto lo slogan “la scuola non si arruola” l’appello è rivolto “contro riarmo, guerra e genocidio palestinese” e anche “contro la censura del ministero, per la difesa della libertà di insegnamento e di espressione”. La prossima finanziaria del governo Meloni, denuncia il sindacato, “imporrà nuovi tagli a fronte dell’incremento delle sole spese militari. Su questo opponiamo un netto rifiuto e siamo pronti a mobilitarci fino ad arrivare allo sciopero generale indetto per il 28 novembre da Usb e altri sindacati di base”. “Le lotte contro il genocidio del popolo palestinese, culminate nell’ultimo mese in due scioperi generali e nella mobilitazione di milioni di lavoratrici e lavoratori, vanno saldate con le lotte contro le politiche di riarmo e contro la militarizzazione della società, a cominciare da scuola e università” prosegue l’appello: “Militarizzazione che significa anche repressione, censura. Mentre in molte scuole d’Italia, e anche di Cuneo, gli studenti sono chiamati alla partecipazione ad iniziative sul 4 novembre con le forze dell’ordine, nei giorni scorsi il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha vietato il corso di formazione sul tema organizzato dal Cestes (centro studi dell’USB) e dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università. Un provvedimento autoritario, inaccettabile, contro il quale, oltre alle opportune vie legali, va rivendicata la difesa dell’indispensabile libertà di insegnamento e di espressione”.

Notizie interessanti:

Vedi altro