Nel 2025 la spesa media nazionale per la gestione dei rifiuti urbani è pari a 340 euro all’anno, in aumento del 3,3% rispetto al 2024, quando era stata di 329 euro. In Piemonte una famiglia paga in media 318 euro, cifra sotto la media italiana, ma in aumento del 3,3% rispetto al 2024 quando si spendevano 308 euro. I dati emergono dal rapporto sui rifiuti diffuso come ogni anno da Cittadinanzattiva. Le tariffe crescono – sebbene in misura differente – in tutte le regioni, ad eccezione di Molise, Valle d’Aosta e Sardegna, e in ben 95 dei 110 capoluoghi di provincia.
La Tari più salata in Piemonte è quella di Asti (425 euro), che è anche l’unica provincia in cui la cifra è scesa rispetto al 2024 (-2,4%), la più economica è proprio quella della Granda: Cuneo si attesta a 249 euro all’anno, in aumento del 3,6% rispetto ai 240 dell’anno precedente. È in crescita ovunque, insieme alle bollette, anche la raccolta differenziata, che a livello nazionale nel 2023 si attesta al 66,6% dei rifiuti prodotti (era il 65,2% nel 2022), mentre in Piemonte fa segnare un dato del 67,9%, leggermente superiore alla media.
Sale anche il dato piemontese relativo alla produzione pro capite di rifiuti urbani, che si attesta a 503,5 chili. A livello provinciale sale il dato di Cuneo (509,2 chili), che vede invece scendere al 67,7% la raccolta differenziata. La maggior produzione pro capite è quella di Verbania (624,2 chili), la più contenuta quella di Asti (465 chili). Il miglior dato della differenziata è invece quello di Biella (76,8%), il peggiore quello di Alessandria (47,6%).
A livello nazionale maggior produzione pro capite di rifiuti urbani si registra in Emilia Romagna con 639,2 chili, il dato più basso è quello della Basilicata, con 356,7 chili pro capite. Per quanto riguarda la percentuale di differenziata, a livello nazionale il miglior dato è quello del Veneto (77,7%), il peggiore quello della Calabria (55,1%).
QUI il rapporto completo pubblicato da Cittadinanzattiva.