CUNEO - La tragedia di Castelmagno ci riporta all'esigenza di mettere in sicurezza le strade di montagna

Il tema era stato affrontato appena un mese fa in un incontro organizzato proprio sul colle Fauniera, a pochi chilometri dal luogo dell'incidente

Il punto in cui la Land Rover su cui viaggiavano i giovani è uscita di strada.

Andrea Dalmasso 12/08/2020 17:17

Era la sera del 10 luglio scorso quando sindaci, amministratori e rappresentanti di diverse associazioni di categoria cuneesi si ritrovavano al rifugio Fauniera, a pochi chilometri dalla vetta dell’omonimo colle. La valorizzazione, la sistemazione e la messa in sicurezza delle strade di montagna (quella del Fauniera stesso in particolare) era il tema all’ordine del giorno, la creazione di un fronte comune per reperire i fondi necessari l’obiettivo. Da allora è trascorso poco più di un mese: nella notte appena trascorsa, quella tra martedì 11 e mercoledì 12 agosto, la cronaca ha drammaticamente riportato l’attenzione sull’argomento. Cinque giovani, il più piccolo di appena 14 anni, hanno perso la vita in un tragico incidente proprio mentre percorrevano in auto una di quelle strade di montagna, nel comune di Castelmagno. Degli accertamenti del caso si stanno occupando i Carabinieri e non sappiamo, al momento, se migliori condizioni della lingua d’asfalto che staccandosi dalla strada principale conduce verso il monte Crocette avrebbero potuto evitare la disgrazia (gli inquirenti non escludono una disattenzione del ventiquattrenne che era al volante). Di certo, però, oggi è inevitabile ripensare ai problemi analizzati poco più di un mese fa nell’incontro al rifugio Fauniera.
 
Problemi che sono condivisi da tutti i Comuni di montagna, compreso Castelmagno, il cui sindaco Alberto Bianco era presente al tavolo promosso da Atl e “Fausto Coppi on the Road”: amministrazioni che si ritrovano con troppi chilometri di strade da gestire e mantenere, ma che di fatto sono molto spesso completamente disarmate e impotenti, con risorse a disposizione sempre troppo scarse per sostenere i costi. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: strade dissestate, troppo spesso prive di barriere di sicurezza anche nei punti più pericolosi, con una segnaletica molte volte insufficiente. Vale la pena di ribadirlo ancora una volta: non è chiaro se in questo specifico caso le condizioni della rotabile abbiano in qualche modo influito sulla dinamica dell’incidente, ma è innegabile che il tema della sicurezza dei collegamenti montani e intervallivi vada affrontato in maniera urgente, soprattutto in un periodo storico in cui la montagna sta diventando mèta turistica sempre più gettonata. Nell’incontro dello scorso 10 luglio l’argomento era stato affrontato proprio dal punto di vista della valorizzazione turistica del territorio, ma è superfluo specificare che questa non può esserci in assenza di sicurezza e che i discorsi sono inevitabilmente legati tra loro. 
 
Insomma, rendere più sicure le strade intervallive e montane è sì un’esigenza dal punto di vista turistico, ma non solo. I giovani che hanno perso la vita stanotte a Castelmagno, infatti, conoscevano bene la strada che li ha “traditi” e di certo non erano turisti occasionali. La loro Land Rover è uscita di strada affrontando un tornante a sinistra in discesa. Sul posto non ci sono segni di frenata, sono evidenti invece i segni delle ruote sul prato oltre la carreggiata, dove l’auto è finita prima di venire inghiottita dal vuoto. Il mezzo è rotolato per oltre 100 metri, sbattendo sulla strada sottostante e fermandosi su un piccolo pianoro ancor più in basso: i ragazzi sono stati tutti sbalzati fuori dall’abitacolo; per cinque di loro, all’arrivo dei soccorsi, non c’era più nulla da fare. 
 
Secondo Ferruccio Dardanello, presente il 10 luglio scorso al Fauniera, per risistemare le nostre strade intervallive “non servono risorse enormi”, mentre la deputata di Fratelli d’Italia Monica Ciaburro, la stessa sera, aveva sottolineato l’importanza di “anticipare esigenze e problematiche, per non ritrovarsi poi a dover rincorrere i problemi”. Una realtà, quest’ultima, che la tragedia di stanotte ha sbattuto in faccia alla nostra provincia. 

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