ROCCAVIONE - L’accusa dei Radicali cuneesi: “Censurati dall’Istituto Storico della Resistenza”

Polemica per il mancato invito al convegno di Roccavione dedicato a Gianfranco Donadei: “Evento organizzato con soldi pubblici per ribadire posizioni di parte”

03/06/2023 10:40

“Oggi, 3 giugno, Radicali Cuneo G. Donadei compie tre anni. Sono davvero molte le battaglie che abbiamo portato avanti e i temi che abbiamo posto all’attenzione della collettività, che altrimenti rischiavano di essere dimenticati”. Esordisce così, in un video comparso stamane sulle pagine di Radicali Cuneo, il segretario Filippo Blengino con alle spalle il parco recentemente intitolato a Roccavione a Gianfranco Donadei, tra i fondatori del Partito Radicale, sindaco e medico. Proprio nel Comune ai piedi della Valle Vermenagna lo scorso 22 aprile l’Istituto Storico della Resistenza, con il patrocinio dei Comuni di Cuneo e Roccavione, ha organizzato un evento in sua memoria a cui i radicali cuneesi non sono stati invitati.
 
“All’evento del 22 aprile scorso - continua Blengino -, organizzato con soldi della collettività per ribadire posizioni politiche di parte, la nostra associazione che porta il nome di Donadei non è nemmeno stata invitata. Questo atteggiamento di censura nei nostri confronti, figlio di una certa sinistra rimasta ferma agli anni ‘70 e che rifiuta il dialogo, è per noi inaccettabile. La vita di una persona è come un giornale, fatto di molte pagine che rappresentano diverse battaglie politiche e posizioni. Noi abbiamo scelto di intitolare Radicali Cuneo a Gianfranco Donadei in particolare per la prima pagina del giornale della sua vita, in cui compaiono le battaglie per i diritti civili, per la chiusura dei manicomi, per la laicità dello Stato e le numerose lotte insieme al Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano (FUORI, n.d.r.) per le libertà sessuali. Non possiamo sapere se oggi lui avrebbe criticato alcune nostre battaglie, ma siamo consci che la sua figura è stata cardine del Partito Radicale nella nostra Provincia. Per questo siamo orgogliosi e convinti della nostra scelta e, con coerenza, continuiamo a riconoscerci nella sua figura”.
 
Blengino ha poi concluso aggiungendo: “Confronto e dialogo per alcuni sono termini ignoti. Per noi radicali il sale della democrazia. Continueremo a portare avanti battaglie e lotte su temi nazionali ed internazionali, ribadendo il sostegno a chi resiste e lavorando, nel nostro piccolo, per l’affermazione del diritto internazionale, con il desiderio di confrontarci sempre e comunque”.

c.s.

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