È stata una corsa contro il tempo l’approvazione del piano bitumature che la Provincia ha presentato in settimana, insieme a un protocollo con l’Ance firmato per l’ente provinciale dal presidente Luca Robaldo e per i costruttori cuneesi da Gabriele Gazzano. “Ci siamo trovati ad affrontare non solo il taglio delle risorse, ma dinamiche che hanno reso più complesso il percorso degli appalti” ha spiegato Robaldo, alludendo in particolare all’introduzione dei Cam (criteri ambientali minimi) sui quali verte l’accordo con Ance. I Cam sono la grande incognita del piano di asfaltature 2025-26. Il governo li ha fissati con un decreto dell’agosto 2024, prescrivendo innovazioni in nome della sostenibilità: dallo scorso dicembre si richiede a tutti gli enti locali di adeguarvisi e si impone alle aziende vincitrici di appalti di presentare le relative certificazioni, pena l’esclusione dalle gare. I nuovi criteri richiedono in primo luogo di integrare le migliori soluzioni ambientali lungo tutto il ciclo di vita delle opere: “Nel momento in cui si progetta, bisogna ragionare sulla fase di esercizio dell’opera ma anche sullo smaltimento e il costo energetico” spiega l’ingegner Simone Nicola, dirigente del settore viabilità della Provincia per i reparti di Cuneo e Saluzzo. Per imprese del settore vuol dire investimenti, sia sugli impianti produttivi che sulle miscele, ma anche l’opportunità di riutilizzare materiali che fino al passato recente erano considerati scarti. Il costo, stima il dirigente, è più alto in media del 30-35%: “Non incidono tanto le scelte sul materiale quanto i contesti. In ambito urbano, per esempio, si impone l’uso di bitumi modificati e ad alta prestazione, come quelli che si stendono in autostrada”. La Provincia ha cercato di adeguarsi alle prescrizioni anche attraverso la sottoscrizione del protocollo con l’associazione dei costruttori: “Siamo probabilmente l’unica provincia in Italia ad aver sottoscritto un protocollo del genere che ci consente di affrontare questa fase” sottolinea Robaldo. In concreto si prevede di condividere le esperienze di laboratorio sui conglomerati che verranno posati, così come le analisi prestazionali dei materiali, nonché di intervenire per sensibilizzare le aziende di Ance e non solo, accompagnandole nella transizione verso soluzioni a impatto ambientale sempre più contenuto. La “lista della spesa” delle bitumature presentata da Robaldo prevede circa 17 milioni di investimenti sul territorio cuneese, destinata in parti più o meno uguali ai quattro reparti: “La differenza è nel contesto: un conto è asfaltare la 165 e un conto il Preit di Canosio” sottolinea il presidente. Uno studio per collegare la Est-Ovest a via Bisalta A illustrarla nel dettaglio hanno provveduto i vari consiglieri provinciali, ciascuno per i propri reparti di competenza. Nel Cuneese si segnala anzitutto l’intervento su 2,7 chilometri della Sp 422 della valle Maira da Dronero a Chiappera: “Ci sono una trentina di chilometri su cui interveniamo anche con il decreto Ponti: altrettanto faremo nella valle Grana e nel concentrico di Caraglio” anticipa Robaldo. Rilevanti inoltre i lavori previsti sulla Sp 21 che collega Limone al capoluogo. Qui, spiega il consigliere Rocco Pulitanò, “abbiamo iniziato uno studio preliminare su cui investiamo una cifra modesta, 6.400 euro, per il collegamento tra la Est-Ovest e via Bisalta, andando a togliere il semaforo all’incrocio con la Bovesana. È solo l’inizio, ma questo tratto è all’interno del piano regolatore di Cuneo”. Altre “stese” sono in programma sulla Sp 3 tra Castelletto Stura e Sant’Albano (2,5 km) e sulla Sp 25 tra Cuneo e Villafalletto (3,6 km). In tema di rotatorie ci sono due stanziamenti per un progetto nel comune di Sant’Albano sulla Sp 3 e sulla Sp 422 in prossimità dello stabilimento della Olimac a Margarita. Fiat lux a Montà, a oltre dieci anni dal furto Nell’Albese è già avviato un progetto da 250mila euro per una rotonda sulla provinciale 3: l’incrocio è quello che interseca la 3bis e collega lo sbocco della futura tangenziale immettendosi nel concentrico di Grinzane Cavour. “Siamo riusciti a raccogliere i 410 mila euro per concludere, nel comune di Ceresole d’Alba, l’ultimazione dei lavori sulla strada provinciale entro il 2026” fa sapere il consigliere Simone Manzone, che menziona anche un’altra vicenda stradale ormai annosa: “Posso annunciare la riaccensione dell’illuminazione a Montà, spente dopo un furto che l’ente Provincia aveva subito 13 o 14 anni fa. Verrà realizzata con 75mila euro, per permettere al comune di spendere un po’ meno”. Le bitumature sono programmate sul tronco Roreto-Marene della Sp 662 (1,3 km), sul tratto Montarotto-Monchiero della Sp 661 (1,7 km) e su nove tratti della Sp 439 fra Cortemilia e il bivio per Prunetto (4 km complessivi). Nel Monregalese si ricostruiscono i ponti Nel comparto monregalese tra gli interventi si segnala quello dedicato alla strada tra Viozene e Upega, nel territorio più remoto della provincia. “Abbiamo in animo di cantierizzare nel 2026 alcune opere. - aggiunge il consigliere Pietro Danna - La più rilevante riguarda i lavori sul ponte del Tanaro a Monchiero, lavori di ricostruzione per 6 milioni di euro. Un intervento da tempo atteso. Sulla Sp 258 un altro intervento riguarda il ponte Ghigliani a Clavesana, anch’esso chiuso da diversi anni, per circa 3 milioni di euro. Il ripristino e consolidamento del ponte di Bagnasco costerà all’incirca 600mila euro”. In settimana sono già partiti i lavori per la realizzazione di una rotatoria a Villanova Mondovì, su via Torino, un’altra nel comune di Monastero Vasco prevede una spesa di circa 450mila euro. Sulle Sp 32 e 661 si lavora a specifici ripristini delle barriere stradali a tutela della sicurezza dei motociclisti. Le riasfaltature principali sono sulla Sp 5 tra l’innesto della Sp 231 a Lurisia e l’incrocio con la Sp 37 (1,1 km), sulla Sp 12 tra la diramazione del casello di Mondovì e l’innesto con la Sp 12 a Bastia (1,2 km), sulla Sp 439 fra il bivio di Prunetto e in confine con la provincia di Savona (1,4 km). Si riasfalta la “Reale” tra Fossano e Caramagna Tra il Saluzzese e la pianura le bitumature toccano la Sp 663 tra Saluzzo e Casalgrasso (1,8 km), la “Reale” tra Fossano e Caramagna (1,8 km) e la Sp 8 della valle Varaita (1,7 km). Nel 2025, ricorda la consigliera Ivana Casale, è stato attivato il semaforo a Cervignasco con un investimento di circa 25mila euro: un ulteriore intervento in programma riguarda la sistemazione e la riorganizzazione agli incroci con Cervignasco e Scarnafigi, per la quale sono già destinati 242mila euro. A Saluzzo è in corso di realizzazione la sede del reparto viabilità provinciale, finora l’unica non di proprietà dell’ente. Una corsa contro il tempo per non perdere i soldi Robaldo rivendica, tra gli altri risultati ascrivibili all’amministrazione provinciale, un primo rinnovamento del parco mezzi: “Siamo riusciti ad acquistare 8 mezzi nuovi negli ultimi tre anni: non succedeva da decenni, alcuni veicoli hanno più di 500mila chilometri”. Il 2025 è stato un anno funestato più di altri dal “terremoto” dei tagli: dovevano essere oltre 5,5 milioni in meno, in base a quanto deciso dal ministero a marzo. Poi si è recuperato quasi per intero il finanziamento sul 2026, salvo una cura dimagrante da 90mila euro prospettata dal nuovo decreto legge: “Queste date le abbiamo apprese l’8 agosto, al 30 settembre dovevano esserci le procedure pronte: vorrei perciò sfatare il mito, a cui non ho mai creduto, che dentro agli uffici pubblici ci si giri i pollici. Il nostro è un ente che ha subito un’emorragia, passando dai 780 dipendenti del 2010 ai 342 di oggi ed è stato definito più volte come semimorto o da chiudere, ma senza il quale mi chiedo chi si occuperebbe di queste tematiche”.