Nel periodo gennaio-settembre 2025 l’export nazionale segna +3,6%; tale crescita rappresenta la sintesi di dinamiche territoriali differenziate: aumentano le vendite per il Centro (+14,3%) e, in misura più contenuta, per il Sud (+3,2%) e per il Nord-Ovest e il Nord-Est (+1,9% per entrambi) mentre si rileva un’ampia contrazione per le Isole (-7,3%). Alla fine del III trimestre 2025 le vendite all’estero dei prodotti made in Cuneo hanno raggiunto gli 8.027 milioni di euro, registrando una flessione contenuta dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Nei primi nove mesi dell’anno il valore delle importazioni di merci ha prodotto 4.589 milioni di euro, con un aumento del 12,7% rispetto ai primi nove mesi del 2024. Il saldo della bilancia commerciale si è portato a 3.438 milioni di euro, in diminuzione rispetto a quello registrato nell’analogo periodo dell’anno precedente che si attestava a 4.074 milioni di euro. Cuneo si conferma al secondo posto in Piemonte, dopo Torino, per valore esportato, con il 17,5% delle vendite regionali fuori confine. La dinamica esibita nel periodo gennaio-settembre 2025 dalle esportazioni di merci cuneesi è meno positiva rispetto a quella evidenziata a livello nazionale (+3,6%) e regionale (+1,7%). Benché il dato cuneese sia meno confortante rispetto al 2024, lo è rispetto al 2019, ultimo anno pre-Covid. La crescita rispetto a sei anni fa è del 29,8%, dato che tiene conto della componente inflattiva.
“Accogliamo con fiducia i dati diffusi da ISTAT per il terzo trimestre, che attenuano il calo dell'export provinciale rispetto al dato record dello scorso anno - dichiara il presidente Luca Crosetto -. La nostra economia ha dimostrato resilienza: pur con un forte calo dei nostri due partner principali, Francia e Germania, siamo riusciti a mantenere i volumi di export in Europa. Le performance meno positive sui mercati Extra-UE ci danno un ulteriore impulso a concentrarci sui nuovi mercati”.
“La serie storica, sui dati dei primi nove mesi di ogni anno, evidenzia il trend di crescita delle esportazioni cuneesi negli ultimi sei anni, fatta eccezione per il 2020 condizionato dagli effetti della pandemia - prosegue il presidente Crosetto –. È soddisfacente rilevare che dal 2019 ad oggi il valore delle esportazioni cuneesi, compresa la componente inflattiva, sia aumentato del 29,8%”.
La flessione registrata dalle esportazioni cuneesi nel periodo gennaio-settembre 2025 è stata il risultato di andamenti più o meno omogenei nei vari settori di specializzazione. Il comparto manifatturiero, che rappresenta il 95,8% dell’export cuneese, registra una flessione del 2,7% accompagnato da quello di un settore, quantitativamente poco rilevante, quale i prodotti dell’estrazione mineraria (-17,4%); aumentano invece in modo sensibile le esportazioni del comparto agricolo (+34,6%). Analizzando nel dettaglio la manifattura cuneese emerge come la filiera dell’industria alimentare, che pesa per il 40,8% e fa segnare un +7,2%, continua a esserne il settore trainante sebbene in questi nove mesi la performance migliore sia stata registrata dai metalli di base e prodotti in metallo (+15,8%), seguito da chimica e farmaceutica (+5,1%) e legno e prodotti in legno (+0,3%). Flessioni significative vengono riportate dagli altri comparti: articoli in gomma e materie plastiche (-18,9%), prodotti tessili (-12,7%), mezzi di trasporto (-10,3%), macchinari e apparecchi n.c.a. (-9,6%) e apparecchi elettrici, elettronici e ottici (-7,6%).
Il bacino dell’Ue-27 ha attratto il 63,0% delle esportazioni provinciali, contro il 37,0% dei mercati situati al di fuori dell’area comunitaria. Le vendite dirette verso i Paesi dell’Ue-27 sono stabili, mentre quelle verso i partner commerciali extra Ue-27 hanno segnato una flessione del 3,9%.
I più importanti mercati dell'area Ue-27 si confermano essere quello francese e tedesco, con quote rispettivamente del 17,2% e del 13,5%, significative ma in forte calo rispetto al recente passato. La Francia fa segnare una flessione del 6,6% e la Germania del 5,6%. La Spagna, terzo mercato di riferimento a livello europeo e quarto a livello mondiale, segna un +2,9%. Contribuiscono a mantenere la stabilità dell’export della provincia di Cuneo nell’area UE-27 gli aumenti, molto soddisfacenti, delle esportazioni verso Polonia (+23%), Belgio (+11,3%) e Romania (11,1%). Crescono anche Grecia (7,0%), Repubblica Ceca (+4,5%), Paesi Bassi (+3,6%) e Austria (+1,6%).
Per il bacino extra Ue-27 l mercati di maggiore sbocco continuano a essere quello statunitense e inglese, con quote rispettivamente del 6,9% e del 4,7%, ma entrambi riportano flessioni. Il Regno Unito cala del 13% mentre le esportazioni verso gli Usa fanno registrare una riduzione dello 0,5%, dato migliore rispetto alle previsioni. La Svizzera, con una quota dell’1,9%, registra un aumento significativo dell’11,6% e Israele, con quota dello 0,9%, riporta un +13,9%. I cali più significativi vengono registrati da Messico (-21,3%) e Canada (-18,9%). Frenano anche le esportazioni verso Cina (-7,9%), Turchia (-7,2%) e India (-1,3%).