CUNEO - ‘Le imprese non sono il bancomat dello Stato. Il fisco italiano va ripensato’

Confartigianato Cuneo esprime sconforto per la mancata proroga delle scadenze fiscali: ‘Un terzo delle nostre aziende non sono sopravvissute alla pandemia’

04/08/2020 10:41

 
Confartigianato Cuneo si unisce all’appello dell’Ordine dei Commercialisti di Cuneo e sul tema delle tasse non nasconde il sentimento di grande delusione da parte degli imprenditori per la mancata proroga - attesa invano dalle tante ‘partite IVA’ della Granda.
 
“Abbiamo appreso con sconforto che il governo non ha prorogato le scadenze fiscali previste per lo scorso 20 luglio” commenta Luca Crosetto, presidente provinciale dell’associazione: “Sembra paradossale se pensiamo che lo scorso anno sia stato sufficiente un ritardo della pubblica amministrazione nell’elaborazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (i cosiddetti ISA) perché venisse disposta una proroga di tre mesi (al 30 settembre 2019) per i versamenti delle imposte sui redditi e IRAP risultanti dalle dichiarazioni. Quest’anno, invece, nonostante la più grande crisi economico-finanziaria dal dopoguerra ad oggi, nessun rinvio”.
 
“Un terzo delle nostre imprese non sono sopravvissute alla pandemia, - aggiunge Crosetto - quelle ancora in vita devono affrontare problemi di liquidità, fare i conti con le mancate commesse di un trimestre e barcamenarsi tra le norme in materia di sicurezza, mentre la domanda interna procede come un bradipo”.
 
“Il sistema tributario italiano - spiega Domenico Massimino, vicepresidente nazionale di Confartigianato con delega alle politiche fiscali - va ripensato anche in funzione del tessuto economico del Paese composto per il 98 per cento da micro e piccole imprese. Ridurre le complessità e il peso degli oneri fiscali è condizione fondamentale per sostenere le imprese in questo momento così difficile. Sul delicato fronte del fisco, poi, le imprese italiane operano in condizioni complesse, che ne comprimono la competitività: il carico fiscale è pari al 42,6% del PIL, superiore di un punto al 41,6% della media dell’Eurozona. L’Italia oltre ad essere in testa nell’Ue per la maggiore pressione fiscale, mantiene il record negativo anche per la burocrazia fiscale. Basti pensare che, per pagare le tasse, un imprenditore deve sprecare 238 ore l’anno, 79 ore in più rispetto alla media dei Paesi Ocse”.
 
In questo contesto, Confartigianato Cuneo rimarca la sua azione a supporto delle imprese per voce di Joseph Meineri, direttore generale della struttura: “Anche in questo frangente ci confermiamo a fianco delle aziende, grazie ai circa 190 addetti che nei 18 uffici della provincia sono a disposizione degli imprenditori”.

c.s.

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