CUNEO - Le messe continuano: lo si potrà indicare sull'autocertificazione come motivo per spostarsi

Le indicazioni del Vescovo di Cuneo e Fossano Piero Delbosco in una lettera inviata a sacerdoti e diaconi

a.d. 06/11/2020 08:26

Con una lettera inviata ai sacerdoti e ai diaconi nel pomeriggio di giovedì 5 novembre, il Vescovo di Cuneo e Fossano Piero Delbosco ha rassicurato sulle modalità da seguire per continuare la celebrazione delle funzioni anche con l’entrata in vigore del nuovo Dpcm che designa il Piemonte come “zona rossa”.
 
Le indicazioni sono state fornite dopo un consulto con il Prefetto di Cuneo. I luoghi di culto rimangono aperti e non si prevede un divieto di celebrare le Sante Messe con la partecipazione dei fedeli (salvo diverse disposizioni delle singole parrocchie): vanno rispettate tutte le norme del protocollo tra la CEI e il Governo (distanze, igienizzazione degli ambienti, mascherina, pulizia delle mani). Si possono quindi visitare chiese e si può partecipare a funzioni religiose nel proprio comune: in caso di controlli, si potrà certificare il motivo dello spostamento, indicando la terza opzione prevista dal modulo di autocertificazione, “altri motivi ammessi dalle vigenti normative”, specificando “visita in chiesa” o “funzione religiosa”.
 
Le attività liturgiche come la comunione ai malati e le confessioni individuali, si legge nella lettera del Vescovo, “è possibile e doveroso assicurarle attenendosi alle normative igienico-sanitarie previste; vi chiedo di porre particolare attenzione alle visite ai malati in casa: occorre essere sempre muniti di mascherina e mani sanificate; è bene segnalare in anticipo per telefono la visita”. E’ invece consigliata la sospensione delle attività pastorali come i consigli pastorali, i gruppi giovanili, la preparazione al matrimonio, gli incontri biblici (l’indicazione è di svolgere incontri in streaming). Vanno sospese le attività in presenza degli oratori, in analogia con i centri sportivi. Le Curie diocesane continuano a funzionare regolarmente, con la raccomandazione ai sacerdoti di recarsi di persona solo quando è davvero necessario, autocertificando, in questo caso, “comprovate esigenze lavorative”.
 

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