Il sindaco di Roccavione, Paolo Giraudo, interviene con una precisazione in merito al proprio ultimo reel e agli articoli successivamente pubblicati da diverse testate. "Le considerazioni espresse nel video nascono da segnalazioni precise di cittadini — ricevute di persona e tramite i miei canali — oltre che dalla verifica diretta della situazione", dichiara Giraudo. "Il video è stato girato in quel punto perché si parlava di sicurezza per chi va a scuola e, prima di registrare, mi sono recato sul posto per osservare con i miei occhi: un’attività che invito anche il comitato di quartiere a svolgere, se davvero ritiene che non esistano i problemi di cui parlo". Il sindaco chiarisce che il tema non è circoscritto a un’unica zona: "È evidente che le criticità, purtroppo, non riguardano una sola strada. Nel video ho citato anche il Parco fluviale come esempio, ma potrei menzionare altre aree di Cuneo. Non è mia intenzione stigmatizzare un quartiere: segnalo ciò che mi viene riportato e ciò che constato". Sulle reazioni seguite alla pubblicazione, Giraudo aggiunge: "Mi dispiace sinceramente se qualcuno si è sentito offeso, come hanno scritto alcuni giornali. Tuttavia il mio ruolo — che dovrebbe essere il ruolo di chiunque ricopra incarichi pubblici — è dare voce ai cittadini, alle loro esigenze ed evidenziare i problemi da risolvere. Che Cuneo sia più sicura rispetto ad altre città — penso a Torino o Milano — è ovvio e non lo metto in dubbio; ma mi viene da dire: ci mancherebbe altro, vista la sua dimensione e la sua fama di città tranquilla. Ma questo non può bastare per chiudere gli occhi e far finta che i problemi non ci siano: occorre intervenire prima che diventino peggiori e che la situazione — che negli ultimi anni si è già abbastanza degradata — diventi irrecuperabile". Richiamando la dimensione di contesto, Giraudo prosegue: "Cuneo la frequento spesso, anche perché è una città bella. Proprio per questo mi rattrista vedere come, sul fronte della sicurezza e dell’ordine pubblico, la percezione di molti — e le situazioni osservate — siano preoccupanti". E precisa: "A conferma, sotto il post Facebook che rilancia il video sono comparsi numerosi commenti di cittadini cuneesi che descrivono situazioni persino peggiori rispetto a quanto ho segnalato". Sul piano del confronto istituzionale, Giraudo afferma: "Ringrazio chi mi ha invitato al confronto. Non dispongo di formule magiche e non pretendo competenze che non mi spettano: il mio intento è richiamare l’attenzione delle istituzioni competenti su problemi reali che i cittadini vivono ogni giorno". E conclude: "Sono ben consapevole che il potere di intervenire non è in capo a un comitato di quartiere, che dal punto di vista concreto può fare ben poco; ritengo però che un comitato abbia il dovere civico di farsi portavoce di queste istanze presso chi di competenza".