CUNEO - Le palestre non sono aule: a Cuneo l’ordine del giorno di Lauria per scongiurare la perdita di spazi

Il consigliere dell’opposizione chiede chiarimenti sull’utilizzo dei luoghi destinati all’attività sportiva a scuola, in vista del ritorno in classe post-Covid

a.c. 20/07/2020 13:08

 
Giù le mani dalle palestre scolastiche. L’ordine del giorno del consigliere comunale Beppe Lauria a Cuneo rilancia il tema del ritorno in classe post-Covid, argomento di cui si è già discusso molto nelle ultime sedute dell’assemblea cittadina e del quale si tornerà a parlare il prossimo 27 e 28 luglio.
 
Al centro dell’attenzione questa volta è il paventato rischio che alcuni dirigenti scolastici decidano di risolvere il problema del distanziamento utilizzando anche gli spazi delle palestre per la didattica frontale. Queste ipotesi, accusa Lauria, “nascono proprio a seguito dell’assenza di disposizioni scritte e certe” da parte del ministero che le vietino in modo espresso: “Nessuna voce si è levata in modo ‘categorico e definitivo’ per sostenere che le palestre sono il luogo dove si deve svolgere esclusivamente la lezione di educazione-motorio-sportiva. Che quei locali sono stati progettati e attrezzati specificatamente per tale scopo e che ogni destinazione diversa è un abuso destinato a mettere in evidenza l’incompetenza di chi lo commette”.
 
Sottrarre le palestre allo scopo per cui sono state realizzate - continua il consigliere dell’opposizione di destra - “significa abolire d’autorità l’insegnamento di una materia inserita a pieno titolo nei programmi curriculari della scuola italiana, significa consentire di non rispettare una legge dello Stato, significa ledere quel diritto allo studio sancito e garantito dalla Costituzione italiana”.
 
Ai problemi che ciò comporterebbe per la condizione fisica e psicologica dei giovani già costretti alla sedentarietà in questi mesi, aggiunge il proponente dell’ordine del giorno, si aggiunge il fatto che “un uso diverso delle palestre rispetto alla loro reale destinazione comprometterebbe anche lo svolgimento annuale delle attività sportive e ricreative extrascolastiche organizzate dalle associazioni sportive dilettantistiche. Si perderebbe quella continuità della programmazione sportiva che è fondamentale per dare ai giovani sul territorio motivazioni di partecipazione ad attività di alto valore sociale capaci di evitare occasioni di emarginazione e di comportamenti pericolosi”.

Notizie interessanti:

Vedi altro