CUNEO - "Le restrizioni sulle slot in Piemonte hanno prodotto cali dei volumi di gioco e delle perdite"

L'audizione in Regione del presidente dell'Ires Vittorio Ferrero: "Non risultano incrementi evidenti a favore del gioco online, nè effetti occupazionali rilevanti"

Vittorio Ferrero

Redazione 10/06/2021 16:14

Proseguono le audizioni delle Commissioni relativamente alla nuova proposta di legge regionale sul gioco d'azzardo e sulle ludopatie. Oggi l’Ires ha confermato quanto aveva detto nelle precedenti occasioni in cui era stato sentito con i dati che arrivano fino al 2019: “Le restrizioni sulle slot machine introdotte in Piemonte dalla legge regionale 9/16 hanno prodotto, tra il 2016 e il 2019, una riduzione di 15,2 punti percentuali sui volumi di gioco e di 19,1 punti percentuali sulle perdite dei giocatori rispetto alla media nazionale. Nel medesimo lasso di tempo non risultano incrementi evidenti a favore del gioco online, mentre gli effetti occupazionali registrano perdite minime nel settore dei giochi e saldi positivi nel settore delle tabaccherie”. Lo ha dichiarato il presidente di Ires Piemonte Vittorio Ferrero di fronte alle Commissioni Attività produttive, Sanità e Legalità sotto la presidenza di Alessandro Stecco.
 
Per quanto riguarda l’occupazione - ha continuato - nel settore lotterie e sale da gioco si è registrato un calo di 12 unità nel 2016 e di 38 nel 2017 e l'aumento di 1 unità e di 3 rispettivamente nel 2018 e nel 2019. Sul fronte tabaccherie, nei medesimi anni vediamo +41, +35, +53 e +26 assunti”.
 
Gli effetti del ridurre le ore per poter accedere al gioco – ha concluso – risultano indubbiamente maggiori nei Comuni in cui le ordinanze sono state più stringenti e, tra il 2016 e il 2019, i pazienti a carico dei Servizi sanitari per disturbi legati al gioco d’azzardo sono passati da 1.327 a 1.054".
 
Sono intervenuti per approfondimenti il capogruppo di Luv Marco Grimaldi e Stecco (Lega) per chiedere di sapere quante sale siano rimaste aperte in deroga alla legge 9/16 e quanto questo abbia influito nelle ludopatie. A Giorgio Bertola e Francesca Frediani del M4o, Ferrero ha risposto che “gli utenti del gioco d’azzardo sono soprattutto uomini e le fasce di età maggiormente a rischio sono quelle tra i 18 e i 40 anni”. A Monica Canalis, intervenuta per il Pd con Diego Sarno e Domenico Ravetti, sempre Ferrero ha risposto che “è in corso una ricerca sugli adolescenti per comprendere se ci siano eventuali connessioni nel passaggio tra il gioco per motivi ludici e quello per denaro”. Sarah Disabato (M5s), sottolineando che “il tema delle impese è centrale nell’eventuale modifica della legge 9/16”, ha chiesto di conoscere quante aziende del settore si siano ricollocate o riconvertite dal 2016.
 

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