MARMORA - Le sfide di Marmora, fra turismo green e cultura

La resistenza di un Comune alle tentazioni del turismo di massa

d.b. 06/03/2023 08:38

Dal Trentino alla Lombardia, dalla Valle d’Aosta al Piemonte si moltiplicano gli approcci invasivi alla montagna con motoslitte, eliski, elibike, quad. Una delle tante contraddizioni dei nostri tempi: da una parte si invoca un maggior rispetto per l’ambiente, dall’altra si cercano sempre nuovi mezzi  per inquinare. Magari proprio qualche appassionato di sci o di mountain bike, che in alcuni contesti è pronto a immolarsi per la difesa della montagna, la domenica non esita a noleggiare un elicottero per farsi portare sul luogo prescelto per la sua escursione. Un fenomeno che per adesso riguarda maggiormente la valle d’Aosta o l’Adamello, ma che potrebbe prendere piede ovunque. Per avere un quadro della situazione, si può consultare il forum dedicato a questo tema su www.campotocamp.org, un sito specializzato nell’informazione per chi pratica sport di montagna.
 
La riflessione riguarda tuttavia anche le valli cuneesi, per un recente fatto di cronaca: il divieto all’uso delle motoslitte sulle strade comunali emanato dal Sindaco di Marmora, in valle Maira, che ha suscitato un vespaio di polemiche. L’azienda faunistico-venatoria “La Bianca”, che si estende su oltre 3.400 ettari, in gran parte nel territorio comunale di Marmora, e che è presieduta dal 2019 da Antonio Fantino, uno tra i più affermati costruttori edili della provincia, si è opposta al provvedimento, facendo prima ricorso al TAR, che non le ha dato ragione, e poi al Consiglio di Stato, che ha rinviato gli atti a Torino per approfondimenti. Una vicenda grottesca, che contrappone - di fatto - il piccolo comune dell’alta valle Maira ad un imprenditore che vorrebbe, con il Consorzio di cui ha la guida, essere libero di usare come vuole una parte di montagna. Il primo cittadino di Marmora, Giorgio Reviglio, non ha nessuna intenzione di rivedere la sua decisione e conferma il divieto, in attesa di ulteriori sviluppi.
 
In questa sua “resistenza” a quella che da più parti viene considerata una vera e propria sopraffazione, il Sindaco non è solo: in molti si sono schierati dalla sua parte. Tra questi Ermanno Bressy, uno dei fondatori della Compagnia del Buon Cammino ed ex presidente della Comunità Montana Valle Maira. In una recente intervista ha ribadito il suo pieno sostegno al Sindaco di Marmora, un Comune “virtuoso” che privilegia il turismo green: qui non ci sono impianti di risalita o altre strutture che richiedono mezzi motorizzati. Per la sorveglianza della Riserva basterebbe girare con le ciastre come fanno decine e decine di turisti. Senza volersi addentrare ulteriormente nella vicenda, stupisce il fatto che un Sindaco debba perdere tempo e denaro (della comunità) per affrontare questo genere di situazioni. Anche in una piccola comunità, sembra che non esistano più spazi di mediazione ispirati da una condivisa volontà di cercare e desiderare solo il bene della comunità stessa.
 
È proprio Bressy, però, con un po’ di ironia, a suggerire a Fantino di indirizzare i soldi spesi nella causa contro il Comune verso finalità più nobili e utili per la comunità: ad esempio contribuire a realizzare una sede adeguata per la biblioteca di Padre Sergio, uno straordinario patrimonio di oltre 60 mila volumi, a lungo conteso e oggi finalmente affidato all’associazione “Luoghi di passaggio” che intende battersi, pur tra molte difficoltà, per la sua valorizzazione. I locali della vecchia canonica non sono più adeguati ed è iniziato lo sgombero dei volumi, per prevenire il loro deterioramento e per risanare la struttura. Sarà necessario trovare una sede adeguata per ospitare la più alta biblioteca d’Europa, assicurando così continuità al sogno di Padre Sergio. Di questo, non c’è dubbio, sarebbe meglio occuparsi, in quel di Marmora…
 
 
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