CUNEO - ‘‘Lezioni a doppio turno? A Cuneo non è possibile’’: il Comune sostiene la proposta dei presidi

Nella mattina l’incontro col prefetto sul ritorno in classe. In Consiglio comunale dubbi sulla formula individuata dalla Regione: “Meglio alternare scuola e DAD”

Andrea Cascioli 22/12/2020 16:13

 
Archiviate, almeno per ora, le polemiche sulla didattica a distanza, a far discutere le amministrazioni locali è il tema del ritorno in classe. Per il quale come sappiamo esiste una data certa (il 7 gennaio) ma non una soluzione che metta tutti d’accordo.
 
Quella individuata dalla Regione Piemonte prevede la ripartizione delle classi su due turni di lezione, uno dalle 8 alle 14 secondo l’orario tradizionale e l’altro dalle 10 alle 16. In questo modo si confida di poter mantenere l’obiettivo del 75% di lezioni in presenza negli istituti superiori senza riempire per oltre il 50% della capienza i mezzi di trasporto scolastico, così come richiesto dal ministero. La formula però non piace a molti addetti ai lavori, in particolare ai presidi che in provincia di Cuneo hanno messo nero su bianco le loro perplessità in una lettera aperta al prefetto Fabrizia Triolo e in una missiva indirizzata a famiglie e alunni.
 
Si fa notare in particolare che il secondo turno “pone problematiche non banali da fronteggiare a carico, prima di tutto, degli studenti”: a cominciare dal consumo dei pasti, che dovrebbe essere garantito in modo da evitare assembramenti, e dalla scansione tra gli orari di lezione e quelli dedicati allo studio e al tempo libero. Un problema ben presente a molte famiglie in un territorio come quello della provincia Granda, dove non pochi alunni affrontano lunghi viaggi in autobus nel tragitto fra scuola e casa. Il tema è stato oggetto di dibattito nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Cuneo grazie all’interpellanza di Maria Luisa Martello (Cuneo città d’Europa) e all’interrogazione congiunta di Maria Laura Risso (Centro per Cuneo) e Tiziana Revelli (Cuneo Solidale Democratica). I consiglieri di maggioranza e opposizione in sostanza sposano la soluzione individuata dai presidi, cioè il turno unico di lezione con un’alternanza al 50% tra lezioni frontali e didattica a distanza.
 
Un’ipotesi che anche l’assessore ai Trasporti Mauro Mantelli ritiene valida nel breve periodo: “La proposta della Regione basata sul doppio turno di lezione non tiene conto di un dato essenziale: una parte della nostra regione è fortemente urbanizzata e ha una maggiore densità di servizi, come il Torinese e il Novarese, ma in gran parte del territorio piemontese e in particolare quello Cuneese, caratterizzato da grande dispersione abitativa, questa soluzione è impraticabile”.
 
Sul tema era annunciato per la mattina un incontro fra l’amministrazione, i presidi e il prefetto, del quale non sono ancora noti gli esiti. In quella sede la giunta si è impegnata a far valere le ragioni di chi dovrà affrontare gli spostamenti più lunghi: “La questione verte tutta sugli orari e sulla compatibilità dei servizi con la vita degli studenti: è una questione centrale per il Comune, anche se non abbiamo competenze dirette” ha concluso l’assessore Mantelli.

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