CUNEO - Linee genetiche suini, Bergesio sulla revisione dei disciplinari di produzione: “Filiera a rischio"

Il senatore leghista ha chiesto un tavolo tecnico con Ministero e parti interessate per risolvere la questione

Redazione 21/10/2021 10:31

“Subito un tavolo Tecnico con Ministero e parti interessate per risolvere la problematica legata alla revisione del regime che regola i disciplinari di produzione e i requisiti di conformità del tipo genetico per la riproduzione dei suini utilizzati nel circuito delle DOP”. Lo hanno chiesto con un’interrogazione al Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali  i Senatori Lega Giorgio Maria Bergesio, Gianpaolo Vallardi, Rosellina Sbrana, Gianfranco Rufa, Cristiano Zuliani.
 
Con l'entrata in vigore del decreto ministeriale 5 dicembre 2019, n.12390, sui requisiti di conformità del tipo genetico impiegato per la riproduzione dei suini utilizzati nel circuito delle DOP, è stato revisionato il regime che regola i disciplinari di produzione. Ad eccezione delle sole razze afferenti al libro genealogico, tutte le altre razze in uso in Italia hanno dovuto presentare istanza per ottenere autorizzazione all'utilizzo delle proprie linee (scrofe e verri) nel circuito delle DOP, richiedendo il loro inserimento nella lista degli "altri tipi genetici".
 
L'ammissione delle linee, a seguito dell'entrata in vigore del decreto ministeriale, è svolta dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, a seguito di parere consultivo del centro di ricerca Zootecnia ed acquacoltura. Sembrerebbe che su un totale di 19 linee sottoposte a valutazione, il Ministero, a seguito di parere consultivo del CREA-ZA, abbia adottato un preavviso di diniego con riferimento alla totalità.
 
“Se tali provvedimenti dovessero essere confermati i tipi genetici in oggetto, ossia scrofe, verri ed il seme delle relative razze, non potrebbero più essere impiegati dagli allevatori per la produzione di suinetti da immettere nel circuito DOP, con un impatto enorme sull'intera filiera suinicola italiana – dicono i senatore della Lega -. L'inevitabile contrazione dei volumi, la riduzione di qualità e gli incrementi dei costi porterebbero inoltre a traslare parte della domanda attualmente soddisfatta tramite la filiera DOP verso prodotti finiti non DOP, peraltro a vantaggio delle importazioni di carne da Paesi esteri a danno dei player italiani che perderebbero competitività”.
 
Nella risposta all’interrogazione dei Senatori della Lega, il Ministro Patuanelli ha specificato: “A conclusione del processo valutativo effettuato dal Centro di Ricerca Zootecnia ed Acquacoltura, delle 30 richieste di valutazione dei tipi genetici, soltanto 9 hanno ricevuto un parere positivo, mentre 21 hanno ricevuto parere negativo. Tra questi, ben 14 risultano però essere già utilizzati nei circuiti tutelati e non potrebbero pertanto essere più utilizzati come verri padri di suini destinati alla macellazione nel circuito DOP ed IGP”.
 
Sempre il Ministro nella risposta ha aggiunto: “Nella riunione del Tavolo suinicolo nazionale del 22 settembre scorso è stata avviata una proficua concertazione con le parti interessate, allo scopo di giungere ad un’efficace soluzione della tematica, per contemperare le esigenze di valorizzazione e tutela dei circuiti DOP e IGP con quelle connesse ad evitare impatti sulle filiere coinvolte”.

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