Riceviamo e pubblichiamo: Sono un residente del centro storico di Cuneo che, dal periodo Covid, ha la possibilità di utilizzare lo strumento dello smartworking per un certo numero di giorni nell’anno. Avendo attivato con Wind, nel corso dell’anno 2020, un contratto di fibra ottica ma con “ultimo miglio” rame vista l’assenza di copertura in fibra, ho deciso, ad inizio 2025, forte della cablatura “pubblicizzata” all’interno della nostra città, di richiedere l’attivazione della fibra FTTH, ovvero un collegamento più veloce ed efficiente grazie all’utilizzo dei cavi in fibra fino all’interno dell’abitazione. Dopo aver ricevuto l’avviso, da parte della mia amministratrice condominiale, di fine lavori di posa cavi dalla cabina TIM al pozzetto più vicino alla mia abitazione (tramite personale ISILINE per tutti gli operatori disponibili), ho pensato di contattare il mio operatore WindTre (il cui segnale passa su rete Tim ora Fibercop) per chiedere la nuova modalità di connessione veloce. Sintetizzo le svariate risposte ricevute: “A Cuneo non c’è il segnale FTTH, non sappiamo quando inizieranno i lavori, ci stiamo lavorando, il centro storico della sua città non è cablato”. Sono quindi tornato dalla mia amministratrice di condominio la quale, per mia enorme fortuna, mi forniva il contatto telefonico del Sig. Enrici Silvano, consigliere comunale delegato alle infrastrutture tecnologiche che già si era adoperato, su richiesta della stessa, per far arrivare la fibra fuori dal mio condominio. Ho quindi trovato in questa persona disponibilità e interesse alla risoluzione del problema e fissato un sopralluogo c/o la mia abitazione per una verifica dello stato dell’arte. Nel corso del primo incontro il Sig. Enrici, oltre ad entrare nel merito della situazione del condominio, mi ha fornito un’esauriente panoramica relativa ai macro problemi della posa cavi nella nostra città. Ho appreso così notizie in merito al ricorso al TAR presentato da Fibercop, ex Tim, contro il regolamento comunale di Cuneo relativamente alla posa dei cavi in fibra nella città. La normativa comunale, che blocca la posa di cavi e scatole di connessione sulle facciate delle abitazioni, salvaguardia il decoro della città ed evita al privato cittadino costi in caso di spostamento delle tre potenziali reti in fibra presenti in città (Fibercop, OpenFiber e Isiline). Ho anche appreso che il centro storico risulta quasi completamente cablato grazie ad un lavoro in sinergia suggerito dal Comune di Cuneo che, collaborando con proprie risorse e competenze tecniche, ha fattivamente “spinto” i gestori a posare l’infrastruttura nel centro storico in modo unitario (tramite Isiline). Terminata questa panoramica, il Sig. Enrici mi ha suggerito, dopo il nulla di fatto con FiberCop, di provare a contattare Open Fiber, gestore di rete che mi avrebbe permesso di mantenere il mio attuale operatore. Vista la disperata ricerca di connettere l’ultimo miglio, ho accettato e lo stesso Enrici ha provveduto a contattare direttamente Open Fiber, organizzando un sopralluogo nel giro di poco tempo. Anche in questo caso, però, non è stato possibile portare a casa un risultato concreto: dopo l’iniziale disponibilità mostrata dai tecnici presenti al sopralluogo, il gestore, dopo pochi giorni, si è tirato indietro dichiarando l’assenza di risorse economiche, da parte loro, per eseguire nuovi lavori di connessione sul capoluogo. Preso dalla delusione e dallo sconforto, ho lasciato passare un po’ di tempo per rituffarmi, dopo pochi giorni, in un nuovo colloquio risolutivo con il Sig. Enrici: lo stesso, forte della conoscenza diretta dei tecnici locali, mi ha consigliato di provare a richiedere la connessione tramite Isiline, con cambio di operatore ma con elevate possibilità di esecuzione dei lavori relativi all’“ultimo miglio”. Grazie al consiglio ricevuto il problema è stato risolto, Isiline ha portato la fibra all’interno del condominio e della mia abitazione e mi ha concesso di utilizzare, finalmente, la vera fibra con una velocità ed una stabilità prima mai avuta. Risolto il problema è ora di porsi qualche domanda. Ha senso sbandierare - a soli fini commerciali - la possibilità di aderire alla fibra ultraveloce per incappare poi in tutte queste problematiche? Perché non esiste una rete unica? Cosa avrei potuto fare senza l’inestimabile aiuto del consigliere comunale delegato alle infrastrutture, che con enorme passione, competenza sta passando la sua pensione a svolgere un servizio di assoluto valore per la nostra città? In questo lungo viaggio ad ostacoli ho capito che la nostra amministrazione, anche grazie alle competenze di una persona che ho potuto vedere all’opera sul piano tecnico e di conoscenza delle reti, ha adottato delle soluzioni che hanno tutelato Cuneo dai possibili orrori derivanti da una cablatura selvaggia su palazzi e vie. Mi chiedo come mai la politica locale non si faccia carico di informare, con maggiore enfasi, i cittadini riguardo a questa tematica, lasciando l’onere ad “un uomo solo non al comando”, che in sordina e con tenacia piemontese sta risolvendo problemi alla cittadinanza. Ci scontriamo con decisioni sul tema, assunte in passato a livello nazionale, certamente errate e non adottate per tutelare cittadini e qualità delle reti, ma credo che fare squadra attorno al consigliere e attivare uno sportello di assistenza comunale sul tema potrebbe evitare odissee come quella narrata. Grazie per l’ospitalità. Stefano Fava