CUNEO - “Lorenzo doveva stare a scuola, non morire di lavoro a 18 anni”

Rifondazione Comunista critica l’alternanza scuola-lavoro all’indomani della tragedia di Udine: “Si usa la scusa della formazione per procurare manodopera gratuita”

in foto: Lorenzo Parelli, vittima dell'incidente mortale durante uno stage

Redazione 22/01/2022 19:26

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento della Federazione Provinciale di Rifondazione Comunista:
 
Lorenzo Parelli, morto venerdì 21 gennaio a 18 anni in un'azienda in provincia di Udine, doveva essere tra i banchi di scuola. Non è il primo incidente grave durante l'alternanza scuola-lavoro nel nostro paese. Non è accettabile che un ragazzo venga mandato a lavorare (per di più gratuitamente) in un contesto così pericoloso.
 
La realtà è che l'alternanza non corrisponde per nulla a quanto sostengono le norme che l'hanno introdotta: non è previsto alcun compenso, nemmeno il rimborso spese, per gli studenti che sono in alternanza; non c'è nessun paletto alle mansioni che si possono affidare. Ragazze e ragazzi non arricchiscono il loro percorso formativo ma perdono preziose ore di studio che mai nessuno restituirà loro. Si deve insegnare ai ragazzi ad amare la lettura, i libri, la conoscenza, non mandarli al macello.
 
Non si può rubare la vita ai ragazzi in questa maniera barbara. Si usa la scusa della formazione per procurare manodopera gratuita alle imprese. Siamo tornati a una società iper-classista. Chi ha introdotto questa legge e l'ha votata è da ritenersi politicamente responsabile di quanto sta accadendo.
 
A governo e parlamento torniamo a chiedere di abolire immediatamente questa legge infame e che la scuola recuperi il compito che le assegna la Costituzione.

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