“Non esistono percorsi individuali, ma solamente orizzonti condivisi”: si chiude con un inno alla coesione, richiamata dagli interventi di tutti gli attori istituzionali, il discorso di reinsediamento di Luca Crosetto alla presidenza della Camera di Commercio di Cuneo. Una nomina attesa quella dell’imprenditore marenese che dallo scorso anno era subentrato a Mauro Gola dopo l’elezione di quest’ultimo a presidente di Fondazione CRC. Classe 1970, titolare di un’azienda di macchinari agricoli, Crosetto viene dai ranghi della Confartigianato che guida in provincia dal 2017. Il suo approdo al timone dell’ente camerale, ricorda il presidente della Regione Alberto Cirio, è anche il segno di una capacità del mondo produttivo cuneese di tenere insieme le sue parti: “Non c’è un monocolore, come si direbbe in politica. Abbiamo avuto il commercio con Dardanello, l’industria con Gola e oggi l’artigianato con Crosetto. Non è sempre così dappertutto, gli amici di Torino lo sanno”. A fine 2024 erano 80.700 le aziende rappresentate dalla Camera di Commercio, da quelle individuali alle unità locali di multinazionali come Michelin, Alstom e ITT. Numeri che hanno messo al riparo la Granda dal “ridimensionamento” perseguito dal governo Renzi e contestato da molti: “Viviamo in un Paese strano - chiosa Cirio - dove in certi momenti si decide di ‘puntare’ qualcosa come immagine dello sperpero. È stato fatto con le camere di commercio in un preciso momento politico ed è stato fatto con le province”. Il risultato è che oggi si “rincorrono” le une e le altre: “In Piemonte - tiene a precisare il politico langhetto - il ruolo delle camere non è mai venuto meno, tantomeno in provincia di Cuneo”. L’abbraccio con Cirio suggella quella concordia istituzionale che lo stesso Crosetto richiama nel suo discorso: “Coesione come cultura, come metodo operativo e come orizzonte strategico, esplicitato anche attraverso la cabina di regia e la consulta delle associazioni datoriali”. Cinque le direttrici strategiche che il presidente elenca da qui al 2030: giovani e continuità generazionale delle imprese, attrattività del territorio, innovazione e sostenibilità, impresa etica, efficienza e trasparenza. “Siamo imprenditori chiamati ad amministrare la cosa pubblica” ricorda il neoeletto: “Il nostro sguardo deve abbracciare le oltre 80mila realtà che operano in questa provincia, comprese quelle che non si riconoscono in alcuna associazione”. Agli auguri del presidente nazionale di Unioncamere Andrea Prete e del presidente di Unioncamere Piemonte Giancarlo Coscia si uniscono i saluti istituzionali del presidente della Provincia Luca Robaldo e della sindaca di Cuneo Patrizia Manassero. Il primo loda il modello della cabina di regia promossa dall’ente camerale, dalla Provincia e da Fondazione CRC: “Un caso più unico che raro a livello nazionale che ha consentito di declinare insieme ai comuni il percorso di sviluppo di Cuneo 2030”. Da Manassero il richiamo alla “partita complessa” dell’accoglienza degli stagionali e agli altri dossier comuni: “Il modello non è quello dei supereroi che da soli fanno tutto. Dobbiamo lavorare insieme e a Cuneo lo facciamo già, ma è bene ricordarlo”.