CUNEO - L’UE allarga la direttiva sulle emissioni industriali all’allevamento bovino. Bergesio: “Inaccettabile”

Il senatore della Lega protesta contro l’iniziativa, che introdurrebbe “pesanti obblighi burocratici” anche per allevamenti di 100 capi: “Intervenga il governo”

03/04/2022 15:26

“La proposta della Commissione Ue di allargare la direttiva 2010/75 ad allevamenti molto più piccoli e di inserire anche l’allevamento bovino è incomprensibile e inaccettabile. Presenteremo un’interrogazione lunedì in Senato per chiedere l’intervento del Governo”. Così il senatore Giorgio Maria Bergesio, capogruppo Lega in Commissione Agricoltura, commenta l’intenzione della Commissione Ue di allargare il campo di applicazione della direttiva 2010/75/Ue sulle emissioni industriali. La normativa imporrebbe criteri più stringenti ad allevamenti molto più piccoli nel comparto suino e avicolo e inserirebbe anche l’allevamento bovino, prima escluso. Il pacchetto di misure correttive è atteso per martedì 5 aprile.
 
La proposta Ue, secondo i critici, introduce “pesanti obblighi burocratici” anche per allevamenti bovini di appena 100 capi o per allevamenti suini di oltre 400 capi, tutti allevamenti di medio piccole dimensioni. “La decisione Ue rischia di condannare alla chiusura tantissimi allevamenti, aumentando i costi della burocrazia” dice il senatore della Lega.
 
Bergesio prosegue: In un periodo complesso come quello che stiamo vivendo in Europa, in cui si dovrebbe puntare su sicurezza alimentare e autosufficienza, la Commissione continua ad operare come se nulla fosse cambiato. I capi di Stato di governo ribadiscono correttamente gli appelli ad aumentare le produzioni agroalimentari europee per dipendere meno dalle importazioni, ma la Commissione europea va avanti con un'operazione di smantellamento della produzione agroalimentare europea, aumentando invece l’insicurezza alimentare per i cittadini europei. Al contrario di quelli che sono i giusti propositi dei vari Stati che compongono l’Unione, temo che in futuro l'Europa non produrrà più alimenti e dipenderà sempre più dall'importazione di paesi lontani che, chiudendo o aprendo i rubinetti dell'approvvigionamento alimentare, avranno totale controllo geopolitico sull'Unione Europea. Una situazione simile a quella che il nostro Paese sta affrontando oggi per l’energia, che ci vede dipendere dalla Russia. In futuro potremmo dipendere dal Sud e Nord America.
 
“Chiederemo che il Governo si impegni a chiedere all’Unione Europea di non approvare la nuova direttiva che porterebbe alla distruzione del nostro sistema produttivo e delle nostre eccellenze Dop e di Igp a favore delle importazioni da Paesi terzi che spesso garantiscono minori standard id sicurezza alimentare e maggiore impatto ambientale di quelli europei, e alla sostituzione di queste con alimenti sintetici, mettendo così ancora più a rischio la sicurezza alimentare e la sostenibilità. Per questo con la Lega lunedì presenteremo un’interrogazione in Senato per chiedere l’intervento del Governo al fine di escludere le produzioni italiane da questo provvedimento e dare il legittimo riconoscimento a tutte le produzioni igp e dop asse portante del made in Italy”, conclude il senatore Bergesio.

c.s.

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