CUNEO - "Mailbombing" dei Radicali al Ministro Nordio per chiedere la revoca del 41 bis ad Alfredo Cospito

I cuneesi Blengino, Casu e Tarquini: "Se non si interverrà entro poche ore, Cospito potrebbe morire dopo cento giorni di sciopero della fame"

Redazione 24/01/2023 15:33

Se il Ministro della Giustizia Nordio non interverrà entro poche ore, Alfredo Cospito potrebbe morire dopo circa 100 giorni di sciopero della fame”. Lo dichiarano in una nota Filippo Blengino, Alexandra Casu e Sabatino Tarquini, rispettivamente Segretario, Tesoriera e Presidente di Radicali Cuneo “Gianfranco Donadei”.
 
Il 41 bis – continuano i tre radicali - ha profili di incostituzionalità in sé ma per l’anarchico, che ha ammesso la sua partecipazione ad attentati che non hanno mai portato alla morte di qualcuno, si tratta di una decisione incostituzionale ed anticostituzionale. Chiediamo al Ministro Nordio di intervenire con la massima urgenza per salvare una vita. Invitiamo cittadini, partiti, associazioni ed istituzioni a contattare il Ministro per mettere fine a questa tortura”.
 
I Radicali hanno anche organizzato un "mailbombing" predispondendo un testo che si può inviare al Ministro - si legge nella nota diffusa dalla sezione cuneese del movimento - tramite l'indirizzo segreteria.ministro@giustizia.it.
 
Questo il testo inviato alle redazioni.
 
Egregio Ministro della Giustizia Carlo Nordio,
Le scrivo perché ritengo che il tempo stringa, che sia finito. Le scrivo perché credo che al nostro Paese non serva divenire responsabile della morte di Alfredo Cospito. Quale sarebbe la funzione rieducativa del carcere? Portare alle estreme conseguenze lo sciopero della fame di Cospito o trovare una via d’uscita alternativa? La fine del suo regime di 41bis non rappresenterebbe in alcun modo un cedimento dello Stato, al contrario. Sarebbe un provvedimento ragionevole che non cambierebbe di una virgola la gravità degli atti compiuti. Non sarebbe nemmeno un atto di clemenza ma semplicemente il porre termine a un provvedimento che a mio avviso, a nostro avviso, è fuori dall’ordinamento costituzionale italiano. Per questo motivo – insieme a molti altri – le invio questa mail. Un ultimo appello affinché vi sia da parte sua un gesto, una presa di posizione, una scelta, che fermi l’orologio della morte, che dia e sia speranza, che trovi una strada di legalità. Non abbiamo bisogno di costruire martiri ma semplicemente di una giustizia giusta. Certo che non resterà indifferente a queste parole e certo che di questa vicenda si sta occupando, le invio i miei più cordiali saluti e l’augurio di buon lavoro e di un lavoro buono.
 
 

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