CUNEO - Maltempo, Coldiretti Cuneo: "È la gelata più devastante degli ultimi 30 anni"

Iniziata la conta dei danni, perdite fino al 100% per kiwi e albicocche. Colpite anche viti e orticoli. Problemi ai sistemi anti-brina causati dal vento freddo

Redazione 08/04/2021 17:21

 
Era dalla fine degli anni ’90 che non si registrava una gelata così devastante e territorialmente diffusa, sottolineano i tecnici dell’agenzia 4A di Coldiretti.
Perdite fino al 100% per kiwi e albicocche, per pesche e ciliegie il danno produttivo si aggira intorno al 90%. È il frutto dell’ondata di freddo gelido che, tra ieri notte e questa mattina, ha devastato i raccolti in tutto il cuneese causando danni gravi al comparto dell’agricoltura.
 
Le colture più colpite sono la frutta nel Saluzzese con pesche, susine, albicocche e kiwi danneggiati, ma anche melo e piccoli frutti e anche quella a guscio come noci e nocciole. Nel Saviglianese a risentire delle basse temperature sono state le orticole fuori serra. In alcuni zone a causa del vento e delle correnti gelide anche i sistemi anti-brina (attivati per tempo dopo l’allerta di ieri su indicazione dei tecnici Coldiretti) hanno presentato dei problemi di efficienza nel funzionamento.
 
“Una situazione – fa notare Roberto Moncalvo, Delegato Confederale Coldiretti Cuneo – che andrà definirsi meglio, a livello di quantificazione dei danni, nelle prossime ore, ma che sicuramente rischia di creare, alla partenza della nuova stagione, ingenti difficoltà. Proprio a fronte di questa situazione, chiediamo alla Regione di attivare lo stato di calamità naturale”.
 
Temperature così basse hanno cagionato danni anche al grano e agli asparagi. Il gelo non ha risparmiato nemmeno la vite, nella zona di Alba perdite fino al 50% sul Nebbiolo.
 
“I nostri tecnici – prosegue Fabiano Porcu, Direttore di Coldiretti Cuneo – sono al lavoro per monitorare la situazione e realizzare la stima dei danni, certo questo è l’esito sempre più evidente dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”.

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