CUNEO - Martedì una veglia davanti al tribunale di Cuneo “contro l’obbligo vaccinale”

L’iniziativa è indetta da Italexit insieme a Il Popolo della Famiglia, Ancoristi e Comitato Fermare la Guerra: obiettivo la denuncia delle “violazioni costituzionali”

Redazione 27/11/2022 17:58

La sezione provinciale Italexit di Cuneo, in collaborazione con “Il Popolo della Famiglia”, “Ancoristi” ed il “Comitato Fermare la Guerra”, ha organizzato per martedì 29 novembre, a partire dalle ore 20,30, una veglia notturna davanti al Tribunale di Cuneo, quale simbolo della giustizia istituzionale, per affermare la “libertà di scelta di ogni persona riguardo all’autodeterminazione sulla scelta delle cure mediche cui sottoporsi”.
 
Così il direttivo cuneese del partito spiega il senso della decisione: “Il sit in è stato pensato per riunire tutti i cittadini liberi che considerano deprecabili ed intollerabili le numerose violazioni dei diritti costituzionali ed umani subite in oltre due anni di cosiddetta ‘dittatura sanitaria’, in cui sono stati sacrificati sull’altare di una fantomatica difesa della salute pubblica tutti i tratti distintivi di una società democratica”.
 
“Italexit - continua la nota - ritiene l’obbligo vaccinale, oltre che inutile per la prevenzione della malattia da SARS-Cov 2 e del contagio (le ultime evidenze scientifiche lo certificano ampiamente), completamente lesivo dei dettami costituzionali, con particolare riferimento agli art. 1, 2 ,3, 4, 32 e 36 presenti nella nostra bella Costituzione. Il direttivo provinciale di Italexit, da sempre al fianco dei cittadini in questa lotta per la giustizia, si unisce a tutte le altre iniziative che verranno organizzate nella stessa serata sul territorio nazionale, ritenendo la resistenza alle violenze e dai soprusi un preciso dovere di ogni cittadino”.
 
“Nella malaugurata ipotesi in cui la Corte Costituzionale dovesse pronunciarsi a favore dell’obbligo vaccinale, - concludono gli organizzatori della manifestazione - la nostra società perderebbe irrimediabilmente ogni peculiarità democratica, trasformandosi, a tutti gli effetti, in un regime dittatoriale”.

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