CUNEO - ‘Mascherine Tricolori’ di nuovo in piazza a Cuneo: ‘Ancora niente su finanziamenti e redditi di emergenza’

Gli animatori della protesta tornano in via Roma per chiedere le dimissioni del governo: ‘Si pensa solo a regolarizzare 600mila immigrati e al bonus monopattino’

Redazione 23/05/2020 17:34

 
Quarto sabato consecutivo di protesta per le ‘Mascherine Tricolori’. Alcune decine di persone si sono radunate davanti al Duomo di Cuneo, in via Roma, con megafono e mascherine tricolori d’ordinanza. Il luogo del ritrovo è lo stesso in cui due settimane fa i partecipanti erano stati identificati dalle forze di polizia perché la manifestazione non era autorizzata: venute meno le norme emergenziali anti-contagio, il raduno di oggi ha invece ottenuto il placet della Questura e si è svolto senza tensioni.
 
“A quasi tre mesi di distanza dalla chiusura totale, ci sono milioni di italiani che ancora non hanno visto un euro”, si legge nel volantino diffuso a Cuneo come nelle altre città italiane che hanno animato la protesta. “Questo è inaccettabile! Siamo stanchi di sentire solo annunci da parte del governo, miliardi su miliardi che però restano solo sulla carta, ‘potenze di fuoco’ che vivono solo nella fantasia di Giuseppe Conte. Milioni di lavoratori ancora non hanno visto i soldi della cassa integrazione in deroga, per non parlare delle centinaia di migliaia di autonomi a cui il bonus Inps non è arrivato! E i finanziamenti alle imprese? La maggior parte degli imprenditori non ha avuto accesso al credito. E il reddito di emergenza per disoccupati e persone in difficoltà? Ancora non si sa se, come e quando arriverà”.
 
Bersaglio polemico della protesta resta l’esecutivo nazionale: “Invece di regolarizzare 600 mila immigrati e pensare ai bonus per i monopattini, il governo dovrebbe mettere in campo risorse senza precedenti per salvare quei settori, come il turismo e la ristorazione, che rischiano letteralmente di scomparire”. Per la ‘fase 2’ si reclamano il blocco degli affitti, la proroga della cassa integrazione e una maggiore certezza sulle regole: “Vogliamo sapere quale sarà il futuro dei nostri figli, come e quando riapriranno le scuole, se esiste una strategia, uno stanziamento di fondi. Qui si brancola nel buio, mentre il governo pensa solo a rendere perpetua la dittatura sanitaria e la limitazione della libertà, con il prolungamento dello stato d’emergenza fino a dicembre! Questo governo deve andare a casa e la parola deve tornare al popolo”.
 
Prossimo obiettivo, annunciano gli organizzatori, la convocazione di una grande manifestazione nazionale a Roma.

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