CUNEO - Maternità surrogata, +Europa e Radicali critici con la maggioranza cuneese: “Il no ideologico è un errore”

Le due formazioni politiche si discostano dall’ordine del giorno di condanna, condiviso dai gruppi consiliari che sostengono Patrizia Manassero

22/05/2023 09:47

“L’ordine del giorno presentato dai gruppi consigliari Crescere Insieme, Cuneo Solidale Democratica, Partito Democratico e Gruppo misto di maggioranza contiene nozioni di parte non veritiere e delinea una posizione da cui ci discostiamo con nettezza”: così una nota divulgata da +Europa Granda e Radicali Cuneo “G. Donadei”, relativa al testo di condanna dell’evento “Wish for a Baby”, condiviso dai gruppi di maggioranza, che verrà discusso nella seduta odierna del Consiglio comunale.
 
“Tralasciando la fiera della fertilità di Milano - continua la nota - nel testo si associa la pratica della Gestazione per altri (GPA) allo sfruttamento della donna. In realtà la regolamentazione della GPA spazzerebbe via ogni forma di sfruttamento, in quanto sarebbe gratuita, si baserebbe sul dono e rispetterebbe la scelta consapevole e responsabile della donna. Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, ha recentemente presentato una proposta di legge per regolamentare la GPA: nel testo si prevede la disciplina di una forma di gravidanza altruistica, che vieta qualsiasi tipo di commercializzazione e/o sfruttamento del corpo femminile e dei minori, andando a normare un percorso che già esiste e che, per molte persone, rappresenta l’unica possibilità di dar vita a una famiglia. La gestante sarebbe inoltre sottoposta a test medici e psicologici, per accertarsi delle sue volontà, dovrebbe essere già autosufficiente economicamente e non avere più di 42 anni”.
 
“Questo - conclude la nota - è l’unico modo valido per normare una situazione e permettere allo Stato di imporre regole limpide e uguali per tutti. Sono le proibizioni a creare illegalità e situazioni intollerabili. Pensare di introdurre addirittura il reato universale, proposto dalla Meloni, è un qualcosa che favorirebbe l’emigrazione delle famiglie omosessuali ed eterosessuali più ricche che vogliono avere un figlio. Ma per fortuna è una proposta incostituzionale. Lanciamo un appello ai Consiglieri: mettiamoci intorno al tavolo per discutere della questione, ma con dati alla mano e insieme a esperti del settore e guardando ai Paesi che hanno regolamentato la GPA, ma schierarsi ideologicamente contro è un metodo profondamente sbagliato”.

c.s.

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