CUNEO - Monopattini elettrici su strada, a Cuneo nessuna novità in vista

L’assessore Olivero esclude la possibilità della sperimentazione: ‘Costi troppo alti. E l’esempio di Torino non incoraggia’

Andrea Cascioli 26/11/2019 20:01


Segway, hoverboard, monopattini elettrici. Se questo è il futuro della mobilità urbana, sarà il caso di dire che a Cuneo il futuro può attendere. Almeno finché non si capirà qualcosa di più su come si intenda normare una complessa materia che è già finita al centro di varie controversie in questi mesi. Il tema è stato sollevato in Consiglio comunale dalle consigliere Luciana Toselli di Cuneo per i Beni Comuni e Maria Luisa Martello di Cuneo città d’Europa: obiettivo della loro interpellanza era sapere se la giunta intendesse aderire alla sperimentazione che dal luglio scorso dà a tutti i comuni italiani la possibilità di autorizzare la circolazione su strada dei monopattini elettrici, solo in città, sulle piste ciclabili o su strade con il limite dei 30 km orari, vietando però l’utilizzo dei percorsi pedonali. “I mezzi di questo tipo cominciano a circolare anche a Cuneo e la loro circolazione è destinata ad aumentare sempre di più in futuro” osserva Toselli, aggiungendo che - sebbene esistano alcune criticità da affrontare - “la micromobilità elettrica può rientrare nei trasporti sostenibili di alta qualità, e il loro utilizzo può essere auspicabile anche dal punto di vista ambientale”. Tuttavia l’assessore alla Polizia Municipale Paola Olivero frena sulla possibilità di aderire alla sperimentazione, adducendo varie ragioni di carattere pratico: “La sperimentazione è stata avviata solo in sei comuni, e nel più vicino a noi, quello di Torino, abbiamo registrato ampie criticità che hanno portato tra l’altro alle dimissioni del comandante della Polizia Municipale”. Meglio aspettare e valutare i risultati di chi ha già intrapreso questa strada, insomma: “La norma in sé è lodevole, ma il decreto Toninelli ha aggiunto confusione alla confusione delegando agli organi di polizia locale l’interpretazione della legge”. C’è poi da valutare il lato economico, aggiunge l’assessore: “La sperimentazione ha costi elevati perché obbliga a modificare la segnaletica sia verticale che orizzontale”. E questo a fronte di un esito incerto, dal momento che il governo ha fissato la conclusione dell’’esperimento’ al 27 luglio 2021. Cosa ne sarà dopo quella data della ‘mobilità del futuro’ è ancora tutto da stabilire.

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