CUNEO - Movicentro, a giugno arriva la velostazione: “Il bike sharing? Non funziona più”

La struttura, costruita con una spesa di 231mila euro, potrà ospitare 48 posti bici. Verrà affidata a Bus Company, con l’idea di integrarla al trasporto pubblico

Andrea Cascioli 19/04/2023 15:55

“Non è un semplice parcheggio coperto per biciclette, ma un tassello importante in un modo di vedere la mobilità diverso da come l’abbiamo sempre concepita”. Questo, nelle parole dell’assessore cuneese alla Mobilità Luca Pellegrino, è lo scopo della velostazione, di prossima inaugurazione al Movicentro.
 
La struttura, realizzata tramite il progetto Piter Alpimed di Alcotra, è un fabbricato in grado di ospitare 48 posti bici fissi più quindici posti aggiuntivi. Con i 231mila euro di finanziamento sono stati coperti anche i costi per la sistemazione dell’area esterna, la realizzazione del collegamento ciclabile con corso Monviso e il potenziamento dell’impianto di videosorveglianza. L’infrastruttura, già visibile nell’angolo del piazzale che aveva ospitato il tendone per le vaccinazioni anti-Covid, verrà inaugurata nella seconda metà di giugno: una scelta voluta dall’amministrazione, spiega Pellegrino, per far coincidere l’apertura con quella della nuova biglietteria di Bus Company all’interno del Movicentro.
 
Sarà proprio Bus Company a gestire la velostazione, tramite ingressi automatizzati e accessibili 24 ore al giorno: “Grazie al fatto che Company gestisce anche il trasporto pubblico locale - aggiunge l’assessore - si potrà avere una sola tessera sia per il tpl che per la velostazione. È interessante per chi già utilizza il trasporto pubblico, ma anche per chi farà la tessera alla velostazione e potrà così essere incentivato a prendere i pullman”. Sono previste tre tipologie di abbonamento: un biglietto giornaliero, un mensile e un abbonamento annuale. Per gli abbonamenti si pensa a possibili convenzioni con le aziende del quartiere - a cominciare dall’ospedale - i cui dipendenti potrebbero essere invogliati a recarsi al lavoro in bici. “Pensiamo in primis alla sicurezza per chi deposita le biciclette” assicura Pellegrino, consapevole che il servizio è collocato in un’area “difficile” dal punto di vista dell’ordine pubblico: in ogni caso, senza la tessera non sarà possibile attraversare i varchi e al monitoraggio tramite videocamere si unirà un servizio di assistenza.
 
La buona notizia per gli utenti è che è previsto fin d’ora un periodo di gratuità: dovrebbe durare fino alla prossima primavera e permetterà ai frequentatori di familiarizzarsi con la velostazione. Non è invece all’ordine del giorno un ritorno in auge del bike sharing, già sperimentato fino al 2018 con Bicincittà: il sistema è giudicato ormai “obsoleto” dagli stessi funzionari comunali, tant’è che negli ultimi tempi si erano stimati all’incirca 250 utenti attivi e una cinquantina di prelievi al giorno in media. Troppo poco, per un servizio che costava 38mila euro all’anno. Anche un successivo tentativo di ripristinarlo in una logica “free floating” (con prenotazione via app e possibilità di lasciare la bici in qualunque punto, stile Mobike) era naufragato a fronte delle difficoltà tecniche incontrate.
 
Il progetto, illustrato lunedì 17 ai consiglieri della quinta commissione, è stato accolto con un misto di favore e scetticismo. Beppe Lauria ha paventato il rischio di un fallimento analogo a quello registrato col bike sharing ed espresso dubbi sulla concessione a Bus Company, limitata a un solo anno di attività: “Il Movicentro è un ‘mostro’ da qualche milione di euro di soldi pubblici, a cui abbiamo aggiunto funzioni nel tempo per dare un senso al non senso”. Claudio Bongiovanni di Cuneo Mia ha rilevato per contro come il Forum per la Mobilità avesse proposto già dieci anni fa la realizzazione della velostazione. Da Erio Ambrosino (Pd), infine, una riflessione sull’interscambio con il trasporto scolastico: “C’è un traffico enorme in stazione all’ora di inizio e fine delle lezioni. Sarebbe lineare che i bus vadano fino al Movicentro per scaricare gli studenti. Vorrebbe dire non solo evitare pericoli per i pedoni e traffico, ma dare al Movicentro una funzione”.

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