CUNEO - Movicentro, Sturlese: ''Serve una soluzione alternativa per i migranti''

Il dormitorio della Croce Rossa non basta, il consigliere di minoranza propone "moduli sparsi per il territorio" e contesta la ricostruzione del Questore: ''Non è vero che soltanto il 10% è impiegato nella raccolta della frutta''

s.m. 09/09/2020 16:18

“La descrizione dei fatti resa dal Questore non corrisponde nella maniera più assoluta alla realtà. Frequentando per motivi istituzionali il Movicentro e avendo presenziato all’azione di polizia posso affermare che i presenti non corrispondevano alla definizione di banditi, ma sono persone regolarmente presenti sul territorio. In zona esistono certamente situazioni di malavita, ma probabilmente si confondono situazioni diverse, di persone che non hanno nulla a che fare con il Movicentro. Non è vero che soltanto il 10% dei migranti è impiegato nella raccolta della frutta”.
 
Il consigliere comunale di Cuneo per i Beni Comuni Ugo Sturlese replica con queste parole al capo della Polizia Emanuele Ricifari, che nella giornata di ieri aveva ricostruito il tessuto sociale dei senzatetto che bivaccano in piazzale della Libertà, individuando tra loro “pregiudicati e irregolari più volte espulsi dal territorio nazionale”. Il tutto dopo il servizio coordinato tra Polizia, Municipale e Asl svolto nella serata di lunedì 7 settembre al Movicentro.
 
Da giorni stiamo sollecitando tutte le autorità ad applicare il Decreto Legge che impone alla Regione di risolvere le situazioni di assembramento che possono dar luogo a fenomeni di contagio e tutto si è risolto con un intervento della Questura e della Polizia Locale”, spiega Sturlese. “L’assembramento al Movicentro deve essere evitato. Indubbio che non sia una situazione accettabile né per gli abitanti né per chi ci dorme, ma è sbagliato affrontare il tema come questione di ordine pubblico. Chiediamo che venga data una soluzione a queste persone che lavorano per ditte italiane".
 
“Gli interventi ripetuti del Questore sull’argomento, pratici e concreti, potevano essere giudicati positivamente per corso Giolitti, ma raggiungono un risultato contrario per quanto riguarda il Movicentro: ci sono organi politici che devono assumere il controllo della situazione: Comune, Regione e lo Stato”, continua il rappresentante della sinistra cittadina. 
 
La soluzione? “La ricerca di alternative. Ad esempio con moduli sparsi sul territorio di cui devono farsi carico le istituzioni. Stesso discorso si può fare per i senzatetto italiani, che richiedono un intervento ancora diverso”. “Il dormitorio della Croce Rossa (all’ex caserma Piglione n.d.r.), contrariamente alle aspettative, si è dimostrato insufficiente alla richiesta - conclude Sturlese -. Ogni sera ospita 50 persone, dovrebbe essere controllato dal punto di vista sanitario”. 
 

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