CUNEO - Nel 2017 nella Granda sono nate quasi mille imprese femminili

Nonostante i numeri elevati, il bilancio resta negativo (seppur di poco) - 1,6%

07/03/2018 11:57

Sono 15.588 e rappresentano il 22,7% delle imprese complessivamente registrate in provincia di Cuneo, quattro su dieci svolgono la propria attività nel settore dell’agricoltura, otto su dieci sono imprese individuali, l’11,6% è guidato da giovani imprenditrici, il 6,3% è amministrato da straniere: è questo il profilo della componente femminile del sistema imprenditoriale cuneese del 2017. L’analisi dei dati del Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo mette in luce le criticità sofferte anche da questa parte del sistema imprenditoriale: a fronte della nascita di 952 aziende a conduzione femminile, quota in diminuzione rispetto al 2016, quando le iscrizioni ammontavano a 1.101, ne sono cessate 1.212 (al netto delle cancellazioni d’ufficio), rispetto alle 1.183 dell’anno precedente. Il saldo tra i due flussi è risultato, dunque, negativo per 260 unità, traducendosi in un tasso di crescita del -1,6%, una variazione decisamente più intensa rispetto a quella registrata nel 2016 (-0,5%).

L’imprenditoria femminile ha manifestato una dinamica peggiore sia di quella rilevata per il tessuto imprenditoriale complessivo (tasso di crescita del -0,81%), sia rispetto all’imprenditoria femminile piemontese (tasso di crescita del -0,3%). Il dato provinciale è lontano dalla performance dell’omologo tasso nazionale, che si attesta al +1,0%.

L’analisi dei flussi rileva che la negatività del tasso di crescita è scaturito da un dinamismo sostenuto sia sul fronte della natalità (tasso di natalità pari a 6,0%, a fronte del 5,0% registrato per il totale delle imprese) che della mortalità (7,6%, contro un 5,8%).

“I dati del 2017 evidenziano il fondamentale apporto delle aziende guidate da donne al tessuto imprenditoriale del nostro territorio, di cui rappresentano il 22,7%, ma ne raccontano anche la fragilità a causa della ridotta dimensione e della concentrazione in settori tradizionali, che più di altri hanno risentito della crisi e che oggi sono chiamati a reinventarsi. - ha commentato il presidente Ferruccio Dardanello -. L'ente camerale, in sinergia con il Comitato provinciale per la promozione dell’imprenditoria femminile, supporta il legame donna-impresa attraverso progettualità volte ad accompagnarle nella sfida all’innovazione e alla digitalizzazione, e a valorizzarne il ruolo sociale e formativo che è loro proprio, attraverso le iniziative di alternanza scuola lavoro”.

L’analisi della presenza delle imprese femminili nei diversi settori economici evidenzia che il primo comparto merceologico è quello dell’agricoltura (35,3%), un’impresa su cinque svolge attività commerciali, una su dieci è impegnata nelle altre attività dei servizi, in cui trovano spazio i servizi per la  persona. Anche le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (8,9%) e le attività immobiliari (5,4%) occupano quote significative. Valutando l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle registrate per settore si segnala l’importante specializzazione femminile delle altre attività dei servizi (il 64,1% delle aziende del settore è amministrato da donne) e del comparto della ricettività - alberghi e ristoranti - (35,3%).

Per quanto riguarda la dinamica annuale esibita dai singoli comparti, alle contrazioni degli stock registrate per l’agricoltura (-4,6%) ed il commercio (-1,9%) si contrappongono gli sviluppi delle basi imprenditoriali degli altri principali settori di attività delle imprese femminili, primariamente quello delle altre attività di servizi (+2,1%).

c.s.

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