CUNEO - Nel 2019 in provincia di Cuneo sono nate 976 imprese guidate da donne

Il saldo complessivo resta negativo. Agricoltura e commercio si confermano i principali settori di operatività delle imprenditrici

05/03/2020 14:19

Sono 15.277 e rappresentano il 22,7% delle imprese complessivamente registrate in provincia di Cuneo, più di tre su dieci svolgono la propria attività nel settore dell’agricoltura, otto su dieci sono imprese individuali, l’11,7% è guidato da giovani donne, il 6,9% è amministrato da straniere: è questo l’identikit della componente femminile 1 del sistema imprenditoriale cuneese del 2019.
 
L’analisi dei dati del Registro imprese della Camera di commercio di Cuneo evidenzia come, anche le imprese femminili, abbiano sofferto le criticità registrate dal sistema imprenditoriale nel suo complesso. A fronte della nascita di 976 aziende a conduzione femminile, quota in aumento rispetto al 2018, quando le iscrizioni ammontavano a 863, ne sono cessate 1.180 (al netto delle cancellazioni d’ufficio), rispetto alle 1.005 dell’anno precedente. Il saldo tra i due flussi è risultato, dunque, negativo per 204 unità, traducendosi in un tasso di crescita del -1,3%, una variazione più marcata rispetto a quella registrata nel 2018 (-0,9%) e meno positivo rispetto a quello piemontese, pur sempre di segno meno (-0,5%), mentre quello nazionale risulta essere migliore (+0,6%). L’analisi dei flussi rileva che la negatività del tasso di crescita è comunque scaturito da un dinamismo sostenuto sia sul fronte della natalità (tasso di natalità pari a 6,3%) che della mortalità (7,6%).
 
La dinamica evidenziata dalla componente femminile in provincia di Cuneo è meno positiva di quella rilevata per il tessuto imprenditoriale complessivo (tasso di crescita del -0,9%).
 
Il 2019 ci consegna la fotografia dell’impegno e della fatica che quotidianamente affrontano le imprenditrici, ricordandoci come l’apporto delle donne sia fondamentale per il benessere e la crescita della società - sottolinea il presidente Ferruccio Dardanello -. A loro e alle tante donne che anche oggi guardano a un progetto di impresa, la Camera di commercio mette a disposizione iniziative mirate e servizi qualificati, anche in collaborazione con il nostro Comitato per l’imprenditoria femminile, oltre a campagne di sensibilizzazione quali l’adesione alla rete delle Panchine rosse, contro la violenza sulle donne”.
 
L’analisi della presenza delle imprese femminili nei diversi settori economici evidenzia che il primo comparto merceologico è quello dell’agricoltura (33,8%), quasi un’impresa su cinque svolge attività commerciali, più di una su dieci è impegnata nelle altre attività dei servizi, incluse parrucchiere e lavanderie. Quote significative operano, inoltre, nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (8,9%) e nelle attività immobiliari (5,7%).
 
Valutando l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle registrate per settore spicca la forte specializzazione femminile delle altre attività dei servizi (il 64,5% delle aziende del settore è amministrato da donne) e del comparto della ricettività con alberghi e ristoranti (34,9%). Sono evidenti le diverse dinamiche esibite nel 2019 dai singoli comparti. Alla contrazione dello stock registrato per agricoltura (-3,6%), commercio (-3,8%) e attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-0,7%), si contrappone lo sviluppo delle basi imprenditoriali di altre attività di servizi (+1,8%) e attività immobiliari (+1,6%).
 
L’analisi per forma giuridica conferma che le imprenditrici prediligono organizzare la propria attività come ditta individuale, scelta nel 76,6% dei casi, a fronte di una frequenza del 63,0% osservata a livello complessivo provinciale. Tale opzione è favorita dalla minor onerosità di avvio di questa forma giuridica, anche se un rapido turnover è evidenziato da elevati tassi di natalità (6,8%) e mortalità (8,5%). Seguono le società di persone e le società di capitale con incidenze del 14,6% e 7,4% (le stesse quote sono pari al 22,3% e 12,5% per l’universo delle imprese cuneesi). Chiudono le altre forme giuridiche, in cui trovano spazio le cooperative, che riuniscono solo l’1,5% delle aziende a conduzione femminile.
 
L’esame della natimortalità delle imprese femminili per forma giuridica rivela un graduale processo di strutturazione delle attività per far fronte alle nuove sfide di mercato: le società di capitale hanno registrato un tasso di crescita positivo (+4,6%), frutto di un’elevata natalità (+8,4%) e di una mortalità più contenuta (+3,8%). Il saldo tra i flussi di iscrizioni e cessazioni è, invece, negativo per tutte altre forme giuridiche. Chiudono il 2019 con un tasso di crescita di segno meno le società di persone (-1,9%) e le imprese individuali (-1,8%).

c.s.

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