CUNEO - Nel 2020 le esportazioni in provincia di Cuneo hanno sfiorato quota 7,9 miliardi

Flessione del 6,9% per le vendite all’estero. Il saldo della bilancia commerciale segna più 3,6 miliardi di euro

Redazione 12/03/2021 12:40

 
Malgrado il dinamismo del nostro tessuto produttivo l’export della Provincia di Cuneo nel 2020 ha risentito degli effetti negativi della pandemia da Covid-19. I risultati degli scambi internazionali vanno letti alla luce delle difficoltà di collegamento e di trasporto a livello mondiale  e delle restrizioni messe in campo dalle principali economie per contrastare l’emergenza sanitaria. La caduta di produzione e domanda ha quindi penalizzato molti Paesi e rallentato le dinamiche del commercio estero. 
 
Nel 2020 il valore delle esportazioni cuneesi di merci si è attestato a circa 7,9 miliardi di euro, dagli 8,4 miliardi di euro del periodo gennaio-dicembre 2019, registrando una contrazione del 6,9% rispetto al 2019, dato peraltro migliore rispetto a quello regionale (-12,7%) e nazionale (-9,7%). La pesante contrazione dell’export nazionale deriva da flessioni registrate in tutte le Regioni italiane eccetto il Molise e per i 2/3 è frutto del consistente calo delle 4 principali Regioni esportatrici (Piemonte – 12,7%, Lombardia – 10,6%, Emilia-Romagna e Veneto – 8,2% per entrambe). 
 
Prendendo in esame le singole performance trimestrali si osservano risultati negativi nei primi tre trimestri dell’anno (rispettivamente -4,2% nel primo, - 25,2% nel secondo e -3,0% nel terzo) che l’inversione di rotta registrata nel IV trimestre (+2,9%) non è riuscita a compensare.  
 
Il valore delle importazioni di merci è stato pari a 4,2 miliardi di euro, in diminuzione rispetto all’anno precedente (-5,4%). Il saldo della bilancia commerciale per la provincia di Cuneo resta positivo e pari a 3,6 miliardi di euro, risultato meno favorevole rispetto a quanto realizzato nel 2019 (4 miliardi di euro).
 
“Soltanto la pandemia poteva fermare un ininterrotto processo di crescita che ci portò, nel 2019, ad un export complessivo che superava gli 8 miliardi di euro, con una leadership nazionale nel campo delle esportazioni agroalimentari – sottolinea il Presidente Mauro GolaIl dato del 2020, seppur negativo, è migliore del previsto e dimostra ancora una volta la capacità di reazione del nostro comparto produttivo anche nel far fronte a inaspettate difficoltà di portata globale. Alcuni settori, nello specifico quello agroalimentare, sono riusciti addirittura a migliorare i risultati, già straordinari, del 2019. È un forte segnale di speranza da cui ripartire, senza contare che anche altri comparti, in particolare la metalmeccanica e la gomma-plastica, hanno incrementato le vendite all’estero nell’ultimo trimestre del 2020."
 
La battuta d’arresto a livello complessivo provinciale è scaturita dai trend negativi della quasi totalità dei principali settori, in particolare del manifatturiero che, con un peso del 93,9% delle vendite cuneesi all’estero, registra una flessione del 7,9% su base annua. Più in dettaglio, i mezzi di trasporto, pari al 16,7% dell’export manifatturiero provinciale, hanno perso il 14,4% rispetto al 2019; i macchinari e gli apparecchi il -10,0%, gli articoli in gomma e materie plastiche il -9,4%, i metalli di base e prodotti in metallo il -22,5%, il legno e prodotti del legno il -35,2%.
 
Con una quota del 37,4% sulle esportazioni totali, i prodotti alimentari, bevande e tabacco sono il principale settore delle vendite oltre confine e riportano un aumento dell’1,5% rispetto al 2019.  In crescita anche l’export relativo ai prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e pesca (+ 9, 5 %).
 
Per quanto concerne i mercati di sbocco, il bacino dell’Ue-27 post Brexit assorbe il 62,4% delle vendite all’estero e si conferma, anche per il 2020, l’area di destinazione principale delle esportazioni cuneesi. Ai mercati situati al di fuori dell’area comunitaria è destinato il restante 37,6%. Entrambi i bacini chiudono con una variazione tendenziale negativa, rispettivamente pari al -10,4% per i mercati comunitari e del -0,5% per i restanti Paesi.
 
Dall’analisi per paese emerge come la contrazione delle vendite all’estero della provincia Granda abbia riguardato tutti i Paesi continentali più significativi: nella fattispecie si registra un segno negativo verso Francia (-9,9%), Germania (-8,4%), Spagna (-19,3%) e Polonia (-15,8%). 
 
Al di fuori dei confini dell’Unione europea, Stati Uniti e Regno Unito rappresentano le prime due destinazioni delle merci locali, rispettivamente con una quota del 7,1% e 5,7%, seguite dalla Svizzera. Il dato più sorprendente è quello degli Stati Uniti dove le imprese cuneesi hanno incrementato le vendite del +12,6%, mentre si è registrata una flessione dell’8,6% verso il Regno Unito e del 3,9% verso la Svizzera. Buone le esportazioni verso Canada (+9,3%) e Russia (+7,3%) nonostante la loro rappresentatività di poco superiore all’1,5%.
 

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