CUNEO - Nel sottosuolo di Cuneo gallerie come quelle di Pietro Micca

Anche nel capoluogo della Granda i cunicoli sotterranei venivano usati con funzione antimina e non solo di collegamento. La notizia è emersa nella conferenza di presentazione degli scavi del teleriscaldamento

Samuele Mattio 22/03/2018 19:06

Anche sotto Cuneo ci sono gallerie analoghe a quelle in cui perse la vita Pietro Micca, l'eroe che sacrificò la propria vita per salvare la città di Torino dall'assedio del 1706 durante la guerra di secessione spagnola. Fino a poco tempo fa si pensava che i tunnel scavati nel sottosuolo del capoluogo fungessero esclusivamente da collegamento tra un edificio e l'altro, mentre recentemente si è scoperto che venivano utilizzati anche come gallerie di contromina. Le novità sono emerse nel corso degli scavi effettuati nei mesi scorsi in via Lelio della Torre. “Purtroppo non è stato possibile renderle percorribili, perché nel momento in cui si libera la parte superiore queste collassano a breve, in quanto non possono più basarsi sul sistema di pesi e contrappesi che le ha tenute in piedi per secoli” ha spiegato Egle Micheletto, Soprintendente archeologica per le province di Alessandria, Asti e Cuneo.

Questa, insieme ad altre è stata una delle scoperte rese note nella conferenza di presentazione delle evidenze archeologiche emerse nella città di Cuneo in occasione dei lavori di scavo per il teleriscaldamento. “Una pagina bellissima della storia della nostra città” per dirla con le parole dell'assessore all'Urbanistica Luca Serale, che ha introdotto la giornata. Micheletto ha fatto una breve inroduzione, spiegando i motivi per i quali non è stato possibile portare tutto alla luce: “Meglio continuare a vivere restaurando l'esistente che continuare a  consumare il suolo". La funzionaria archeologa territorialmente competente, Deborah Rocchietti: "Cantieri interessanti in tutta la città. Dove è stato possibile abbiamo cercato di fare varianti al progetto originario per conservare il possibile". Proprio la Rocchietti ha spiegato con l'aiuto di un video i quattro scavi che hanno suscitato interesse dal punto di vista archeologico.

Via XX Settembre

La Rocchietti, coaudivata dall'ausilio di un tecnico, ha spiegato: “Due strutture interessanti sono state rinvenute in via XX Settembre, di cui una databile al 1300, precedente alla successiva contrazione della città avvenuta nel 1367 a causa dei noti assedi e delle epidemie di peste. In quest'area sono state ritrovate anche mura databili intorno al 1690, epoca in cui Cuneo diventa strategica per i Savoia per difendere i territori di proprietà della casata dalla Francia”.

Via Lelio Della Torre

“In via Lelio della Torre sono state ritrovate le strutture del Fortino di Gesso. In particolare è stata rinvenuta la punta del bastione” ha detto l'archeologa. A fianco del forte sono emerse delle gallerie, di cui abbiamo già scritto.

Corso Kennedy

“In corso Kennedy sono state rinvenute strutture che si sovrappongono una sull'altra. Si tratta del cantiere più problematico. Scavo diviso in tre parti. Difficile in questo momento dire cosa fossero. Sicuramente li colleghiamo alla vita del convento di San Francesco. Sarà compito dello studio dei materiali cercare di approfondire” sono state le parole della Rocchietti.

Via f.lli Vaschetto

Qui la funzionaria territorialmente competente ha evidenziato due interventi. “Uno vicino a Santa Croce che ha messo in luce un problema di drenaggio dell'acqua nella zona, già conosciuto. Il secondo riguarda un convento delle monache terziarie, fatto edificare intorno al 1700”.

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