CUNEO - 'Nella città di Cuneo è già stato applicato il Daspo urbano?'

L'interpellanza di Massimo Garnero nel prossimo Consiglio comunale: 'Numerosi cittadini vengono importunati da soggetti che richiedono denaro, a volte anche in forma invasiva, bloccando i passanti e bivaccando'

a.d. 12/12/2019 16:30

Nelle ultime settimane sono stato sollecitato da numerosi cittadini, importunati da soggetti che richiedono denaro, a volte anche in forma invasiva, bloccando i passanti e bivaccando. Il Daspo urbano è stato applicato nella città di Cuneo? Quando, ed eventualmente quante volte? E contro quali soggetti?”. Questi i quesiti contenuti nell'interpellanza che sarà presentata da Massimo Garnero nel prossimo Consiglio comunale di Cuneo, in programma lunedì 16 e martedì 17 dicembre. 
 
Scrive il consigliere del gruppo misto di minoranza: “Nel maggio del 2018 presentai un Ordine del  Giorno sull'aumento del degrado in alcune zone della nostra città, con il diffondersi del bivacco negli spazi pubblici, all'esterno di esercizi commerciali e di luoghi di culto. Tutti questi comportamenti contribuiscono al degrado del territorio, pregiudicando il decoro e la vivibilità urbana e disturbando la tranquillità e il riposo dei residenti, determinando sentimenti di inquietudine e forte percezione di pericolo”. Un Ordine del Giorno che fu però bocciato in quanto – scrive Garnero - “avrebbe portato a una pericolosa virata nell'orientamento della politica cittadina”. Nell'agosto del 2018, poi, il Sindaco Borgna, con apposita ordinanza, avrebbe però recepito l'OdG contro l'accattonaggio: “Con mio grande stupore, ma allo stesso tempo con enorme soddisfazione”, scrive Garnero nel testo dell'interpellanza, secondo la quale, però, sul territorio sussistono situazioni problematiche.
 
La Giunta sarà quindi chiamata a riferire sull'eventuale applicazione del Daspo urbano in città. Il provvedimento, la cui denominazione deriva da quello analogo utilizzato per contrastare la violenza negli stadi, è stato introdotto per la prima volta nel 2017 dall'allora Ministro dell'Interno Marco Minniti e poi inasprito dai Decreti Sicurezza del suo successore Matteo Salvini. Con questa misura un sindaco – in collaborazione con il prefetto – può multare e poi stabilire un divieto di accesso ad alcune aree della città per chi ponga in essere condotte che ne limitano la libera accessibilità e fruizione.


Notizie interessanti:

Vedi altro