CUNEO - Nella Granda la superficie boschiva cresciuta di mille ettari all'anno dal 2000

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo testo unico per la gestione delle foreste: la soddisfazione di Coldiretti Cuneo

r.c. 22/03/2018 15:32

A livello regionale, la provincia di Cuneo si pone al primo posto per superficie forestale: dal secondo dopoguerra, la superficie boscata è quasi raddoppiata, a seguito della colonizzazione spontanea di terre abbandonate ed in minima parte per il rimboschimento artificiale. I boschi coprono 258369 ettari, le altre superfici forestali 2.573 ettari e l’arboricoltura da legno 7.439 ettari per un totale di superficie forestale pari a 268.369 ettari. Dal 2000 al 2016 per i soli boschi si è registrato un incremento di 16.083 ettari  (6.6%).

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Testo unico in materia di foreste, un decreto nato con l’obiettivo di armonizzare la normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali, e formulare chiari indirizzi nazionali di riferimento su programmazione, pianificazione, tutela e gestione attiva del patrimonio forestale nazionale. 
 
Il Testo Unico Forestale riconosce il patrimonio forestale nazionale, che ammonta a 11,8milioni di ettari pari al 39% del territorio nazionale, come parte del capitale naturale nazionale e come bene di interesse pubblico, e al contempo promuove la gestione forestale sostenibile. “Ben venga l’approvazione del Testo Unico – commentano Bruno Rivarossa e Tino Arosio di Coldiretti Cuneo - che va a riconoscere che solo i boschi gestiti correttamente assolvono al meglio a funzioni importanti per la società, come la prevenzione dagli incendi, dalle frane e da alluvioni. I boschi, se valorizzati con pratiche di gestione sostenibile, possono rappresentare un fondamentale strumento di investimento nella crescita dell’indotto produttivo ad esso collegato, garantendo così lo sviluppo socio-economico delle aree marginali, rurali e di montagna. Dopo l’entrata in vigore dei decreti attuativi del Testo Unico, ci saranno tutte le condizioni per trasformare i rischi in grandi opportunità per la ripresa di un Paese che ha fatto della sostenibilità un valore aggiunto del Made in Italy”. 
 
 

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