CUNEO - No vax in corsia, per ora la Regione tiene la linea morbida: "La norma si è disinteressata delle conseguenze"

Icardi dubbioso, ma riflette: "Un focolaio interno all'ospedale a causa di personale non vaccinato sarebbe una responsabilità pazzesca". La resa dei conti si avvicina. I sanitari restii sono circa il 10%

Luigi Icardi con il direttore generale del Santa Croce Elide Azzan

s.m. 15/09/2021 16:14

L’ultimo dato disponibile parla di 18mila sanitari piemontesi- su un totale di circa 170mila - che non sono ancora vaccinati contro il Covid-19, un numero che supera di poco il 10% del totale. 
 
A presentare i numeri, non più di una settimana fa, era stato direttore regionale della Sanità e dei Servizi sociali Mario Minola. Di questi 18 mila 330 sono medici, 1.658 infermieri, 2.109 tecnici, 591 sono operatori socio sanitari, 13 farmacisti. Dei 330 medici, 133 sono di medicina generale. Sul numero complessivo, 3.300 sono dipendenti della sanità pubblica (un dato ufficioso aggiornato a ieri, martedì 14 settembre parlerbbe di poco più di 2.500, ma non si tratta di un numero confermato).
 
Questi gli ultimi numeri ufficiali, dati piuttosto preoccupanti, soprattutto considerando che si parla di personale sanitario, ma da parte della Regione c’è cautela nel partire con le sospensioni dei 'no vax'.
 
Ieri l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, in visita all’ospedale di Cuneo per ribadirne la centralità a livello provinciale, è tornato sull’argomento manifestando tutti i suoi dubbi e le sue perplessità, in particolare sull’indicazione del decreto Cartabia che prevederebbe come prima strada il ricollocamento:” ”In molti ospedali non ci sono i margini”. Il timore più grande di Icardi è però rivolto ad alcuni servizi: “La norma si è disinteressata delle conseguenze - ha spiegato l’assessore della Giunta Cirio -. Abbiamo chiesto al Ministero della Salute una valutazione d’impatto, che dovrebbe arrivare a breve, almeno per i servizi salvavita”. “Quali saranno le linee guida quando le sospensioni arriveranno a un punto tale da mettere in discussione l’attività di reparti e sale operatorie?” chiede retoricamente Icardi.
 
Dall’altro canto, sostiene l’ex sindaco di Santo Stefano Belbo: “Sarebbe una responsabilità pazzesca avere un focolaio all’interno dell’ospedale a causa di personale non vaccinato, anche dal punto di vista penale”. Insomma, la situazione è complessa. Almeno per il momento in corso Regina Margherita sembra prevalere la linea morbida, ma c'è da scommettere che la resa dei conti non tarderà ad arrivare.
 

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