CUNEO - "Non abbiamo paura di chiamarlo genocidio": 2 mila cuneesi in strada per Gaza

Grande partecipazione al corteo organizzato nel giorno dello sciopero generale indetto da Usb: "Vediamo ogni giorno in tv e sui social ciò che succede, non potremo dire che non sapevamo"

a.d. 22/09/2025 14:11

Una marea di circa 2 mila persone ha attraversato stamattina, lunedì 22 settembre, il cuore di Cuneo, partendo da piazza Europa per arrivare in piazza Audiffredi, alle porte del municipio. Una nuova manifestazione, la terza in dieci giorni, per chiedere il cessate il fuoco a Gaza, lo stop al massacro del popolo palestinese e alla cooperazione del mondo occidentale con il Governo israeliano. L’occasione è stata lo sciopero generale indetto dall’Unione Sindacale di Base (non sono mancate le frecciate alla Cgil per l’iniziativa “parallela” di venerdì): a Cuneo la mobilitazione è stata accompagnata dall’Assemblea Autoconvocata per la Palestina, promossa da un gruppo di educatori e docenti che lavorano in scuole di ogni ordine e grado. Hanno partecipato anche diverse altre realtà cittadine, dal Centro Culturale Islamico a Non Una di Meno, passando per la Rete Pace e Disarmo. A loro si sono uniti anche tantissimi studenti e giovani in generale, oltre a famiglie con bambini e persone di ogni età, insieme per chiedere, come detto, lo stop al massacro dei palestinesi, per esprimere solidarietà alla Flotilla e per opporsi all’aumento delle spese militari. “Non abbiamo paura di chiamarlo genocidio. Vogliamo dire che le parole non bastano, servono azioni concrete per fermare ciò che succede. Anche qui in Italia ci sono aziende che lucrano su vita e morte dei palestinesi, in primis Leonardo”, hanno detto i promotori della mobilitazione: “Serve rompere le reazioni diplomatiche con Israele”. L’iniziativa, come detto, era promossa anche da educatori e docenti: “La scuola è il primo luogo in cui dobbiamo dire tutto questo, in cui dobbiamo ragionare su tutto questo. Parlare di Palestina non è parlare di politica, è parlare di diritti umani. Non si tratta solo di empatia verso un popolo massacrato: questa situazione ci riguarda direttamente con le questioni legate al riarmo e all'aumento delle spese militari. I Governi, anche il nostro, stanno preparando la guerra per noi e i nostri figli, e ogni soldo dato alla guerra è un soldo in meno per scuola e sanità”. Dopo il ritrovo in piazza Europa, il corteo è partito percorrendo corso Brunet, viale Angeli e lungogesso Giovanni XXIII, per poi accedere a via Roma tramite piazza Galimberti e arrivare al municipio, dove si sono susseguiti altri interventi. “Nel 1945 abbiamo scoperto solo dopo cos'era successo nei campi di concentramento, oggi lo vediamo ogni giorno in tv e sui social, non possiamo più dire che non lo sapevamo”: questo uno dei più significativi. Il silenzio, insomma, non è più un’opzione. Per Cuneo ciò che sta accadendo a Gaza non è più tollerabile. La città lo ha urlato a gran voce ancora una volta.

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