CUNEO - "Non ci sono pericoli per la salute umana, ma tutta Italia non acquista più carne suina dal Piemonte"

Peste suina africana, il referente regionale Ivan Radice ascoltato in Quarta Commissione in Regione: "Il problema è economico"

02/02/2022 11:48

"Nonostante non ci siano pericoli per la salute umana, tutta Italia non sta più acquistando carne suina dal Piemonte. Non solo dalla zona dove c’è l’infezione, ma da tutto il Piemonte. Per esempio San Daniele e Parma hanno chiuso le porte, le cosce non vanno più in quella direzione, benché la carne non sia infetta. Il problema è economico, siamo in contatto con le associazioni di categoria, stiamo per convocare i tavoli volti a risolvere la situazione”. Lo ha spiegato il referente regionale Ivan Radice nel corso del gruppo di lavoro della quarta Commissione della Regione Piemonte, presieduta da Alessandro Stecco, convocato con al primo punto le due Proposte di legge sugli animali d’affezione presentate rispettivamente dai primi firmatari Francesca Frediani (M4o) e Raffaele Gallo (Pd).
 
"In merito alla peste suina africana che sta interessando l’Alessandrino e il Genovese – ha specificato Radice – la Giunta regionale sta lavorando con il Ministero affinché non si crei un vuoto sanitario che potrebbe prevedere l’abbattimento dei maialini vietnamiti e tailandesi che vengono detenuti come animali d’affezione. Non esiste infatti una legislazione precisa che li differenzi dai suini e dai cinghiali utilizzati per il consumo umano".
 
La consigliera Sarah Disabato (M5s), a tal proposito, ha proposto che il Consiglio regionale si faccia parte diligente per una Proposta di legge al Parlamento in materia.

c.s.

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