CUNEO - ''Non possiamo accettare che l'unica ricetta per contrastare la pandemia sia chiudere tutto''

Confcommercio prende posizione contro le nuove misure anticovid e annuncia un flash mob per mercoledì mattina

Redazione 26/10/2020 17:27

 
I ristoranti al termine dell’estate lavoravano a basso regime, si stanno svuotando a causa dell’effetto psicologico negativo determinato dall’impennata di nuovi casi, Lo stesso vale anche per bar, pasticcerie e locali di intrattenimento in genere: questo fino a ieri. Oggi invece si trovano nell’impossibilità di lavorare a causa delle restrizioni negli orari di apertura imposti dal nuovo DPCM del 25 Ottobre.
 
“Gli ultimi provvedimenti presi dal Governo – interviene Luca Chiapella, presidente di Confcommercio Cuneo – per il contenimento della seconda ondata di Covid-19 stanno mettendo definitivamente in ginocchio i pubblici esercizi”.
 
“Si tratta – sottolinea Giorgio Chiesa, presidente dell’Associazione Albergatori della provincia di Cuneo – di un’ulteriore emergenza. In qualità di rappresentanza di FIPE-Confcommercio, accenderemo un riflettore mercoledì 28 ottobre 2020, dalle ore 11.30 alle ore 12.30, a Cuneo, dove avrà luogo un flashmob della
Categoria nell’assoluto rispetto delle prescrizioni anti-contagio previste dalla normativa vigente. Occupando in modo statico un luogo della Città in contemporanea con altri capoluoghi in tutta Italia parte dell’evento #siamoaterra voluto da FIPE”.
 
“Sono reali – chiarisce Chiesa - l’emergenza sanitaria e la gravità del momento, ma non possiamo accettare che l’unica ricetta proposta per contrastare la pandemia sia quella di chiudere tutto oltre che generare una pericolosa psicosi di massa”“In questi mesi – precisa Chiapella – gli imprenditori della ristorazione e dell’intrattenimento hanno investito risorse ingenti in sanificazioni, dispositivi di protezione per lavoratori e clienti e misure di sicurezza all’avanguardia; si tratta di sacrifici importanti, effettuati con senso di responsabilità ed attenzione al bene comune, siglando protocolli e rispettando le regole”.
 
“Noi imprenditori – conclude Chiesa – chiediamo con forza di poter sopravvivere, in quanto senza aiuti economici le nostre imprese saranno obbligate a soccombere, Auspichiamo una presa di posizione in ambito governativo centrale e non solo, così da scongiurare la chiusura di centinaia di imprese e la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro. Chiediamo alla politica scelte più mirate, di sostegno ai settori maggiormente in crisi come quello della ricezione, della ristorazione e dell’intrattenimento; tempi certi per i ristori per le aziende e la proroga della cassa integrazione per i dipendenti fino a quando sarà necessario e tutto quanto promesso all’atto della presentazione dei DPCM”.
 
Non possiamo lasciare gli imprenditori ed i lavoratori da soli di fronte a questo momento drammatico per l’intera Categoria; così facendo si chiuderanno anche le Città con meno luci, meno insegne, meno socialità e meno qualità della vita. Dobbiamo fare presto, servono risposte concrete e servono subito.

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