"D’intesa col Consigliere delegato alla Montagna, Silvano Dovetta, ho sentito tutti i Sindaci dei Comuni coinvolti nell’esclusione dal riconoscimento della “montanità” e, innanzitutto, ho ribadito loro la disponibilità della Provincia nel cercare di dare una mano in questa fase. È necessaria, infatti maggiore chiarezza". Lo spiega in un comunicato il Presidente della Provincia, Luca Robaldo. "Ho inoltre avviato un confronto con Marco Bussone, presidente nazionale di UNCEM, e con Mariano Allocco, storico amministratore della valle Maira e che siede nella Commissione insediata dal Ministro Calderoli proprio per valutare questi criteri: l’obiettivo della Provincia è quello di evidenziare al Governo che alcune situazioni vanno meglio valutate. Sono proprio i Sindaci per primi a conoscere il territorio e, di conseguenza, a sapere cosa significhi vivere e lavorare in montagna e cosa no. L’assessore regionale alla Montagna, Marco Gallo, mi ha garantito che già mercoledì 24 il Piemonte ed altre Regioni formuleranno una proposta unitaria al Ministro. È importante che, da un lato, la legge sia chiara su cosa significhi “essere montani” e cosa, invece, significhi non esserlo a partire dai riconoscimenti relativi alla gestione dell’ATO, dei GAL, dei Bacini Imbriferi e della presenza degli Istituti Scolastici. Non servono ulteriori divisioni, bensì un lavoro unitario affinché il territorio si sviluppi in modo coordinato, consentendo a centri di fondovalle di continuare ad essere realtà che aiutano la montagna ed ai centri montani di avere sufficiente forza per continuare a tutelare le valli".