CUNEO - Nuovo ospedale di Cuneo, che il finanziamento sia pubblico o privato i dubbi restano

Dopo la proposta di partenariato c'è chi paventa il rischio di privatizzazione della Sanità. La sindaca Manassero: "Sarebbe una deriva pericolosa, ma ho ricevuto rassicurazioni dall'assessore Icardi"

Samuele Mattio 02/09/2022 09:33

Negli ultimi anni il dibattito sul nuovo ospedale di Cuneo è stato caratterizzato da un alto tasso di manicheismo. All’inizio della discussione si doveva decidere se la città e il suo hinterland avessero bisogno di una nuova struttura: la risposta, affermativa, arrivò dopo mesi. In seconda battuta l’interrogativo riguardava la decisione del luogo ove dovesse sorgere, in lizza l’attuale sede di via Michele Coppino e Confreria, dove è già collocato il Carle. Com’è noto la scelta è ricaduta sui terreni intorno all’ex sanatorio, non senza polemiche, che hanno anche segnato la campagna elettorale delle amministrative di Cuneo. Una volta chiusa la questione del “dove”, da qualche tempo si è aperta quella del “come”. Sostanzialmente due le opzioni prospettate dall’assessore regionale alla Sanità piemontese Luigi Icardi: l’utilizzo dei Fondi Inail o un partenariato pubblico privato. Sotto il solleone agostano è uscita la notizia della presentazione di un progetto firmato dalla società Inc della famiglia Dogliani di Narzole, che ha già a curriculum la realizzazione dell’ospedale di Mondovì. In questi giorni la proposta è al vaglio dei vertici dell’azienda ospedaliera, che con il direttore sanitario Elide Azzan dovrà attivare una serie di valutazioni tecnico-sanitarie e soprattutto la comparazione tra costi e benefici tra le due formule (partenariato e fondi Inail). È probabile che in via Carlo Brunet, dove sono ubicati gli uffici dei maggiorenti del Santa Croce e Carle, si decida di affidare, tramite appalto, la valutazione a terzi, in quanto non sono presenti risorse interne in grado di portare a termine questo tipo di incarico.
 
A livello politico la commistione tra pubblico e privato suscita dubbi, in particolare sulla formula che verrà adottata. Molti restano gli aspetti da chiarire, specie la gestione dei servizi accessori, e c’è già chi parla di un primo passo verso la privatizzazione della Sanità. Tra i più scettici l’ex primario del Santa Croce, attualmente consigliere comunale di minoranza di Cuneo per i Beni Comuni, Ugo Sturlese, che ha commentato senza mezzi termini: “Sarà guerra totale contro questa idea di affidamento sostanziale ai privati di una struttura fondamentale del Servizio Sanitario Nazionale da parte della Regione di destra-destra”.
 
La sindaca di Cuneo Patrizia Manassero non ha espresso preferenze per l’una o per l’altra soluzione: “Aspettiamo di vedere le carte e i numeri, altrimenti parleremmo senza sapere - ha spiegato -. Sicuramente ci attiveremo il prima possibile per avere tutte le informazioni del caso, anche se non saremo noi a commissionare l’opera”. Sulla paventata privatizzazione Manassero ha gettato acqua sul fuoco: “Ho chiesto all’assessore regionale Luigi Icardi che nel partenariato non fossero inclusi servizi sanitari o anche solo vicini alla sanità: sarebbe una pericolosa deriva verso la privatizzazione - ha detto la prima cittadina -. Da lui ho ricevuto rassicurazioni in questo senso”.
 
“Aspettiamo il passaggio che l’azienda ospedaliera sta facendo - ha proseguito la sindaca -. Non si tratta di compilare una tabella e fare alcune somme, ma di una valutazione complessa. Credo ci vorrà qualche mese, in ogni caso ho già invitato Icardi a illustrare il progetto e i dati tecnici e numerici. Lui si è dichiarato disponibile”.
 
Perplessità anche sulla seconda opzione, quella che passa per l’utilizzo di fondi Inail. In questo caso le riserve sono di natura tecnica. Nonostante Icardi abbia garantito l’esistenza dei fondi messi a disposizione dall’ente pubblico, resta da capire se questi soldi siano effettivamente disponibili o se lo sono soltanto sulla carta a causa della burocrazia. Intanto i costi per il nuovo nosocomio sono già lievitati di oltre il 35%. Dai 310 milioni preventivati dallo studio di pre-fattibilità si è passati a 420 milioni. Sull’aumento grava la crescita dei costi delle materie prime. Alla Fondazione Ospedale Santa Croce e Carle, presieduta dall’imprenditrice Silvia Merlo, spetta il ruolo di “garante”. Una funzione che dovrà essere ricoperta anche dal Comune di Cuneo. In quest’ottica la mossa maturata nelle stanze di palazzo Civico di convocare l’assessore regionale Icardi a presentare il progetto della Inc e illustrare le diverse ipotesi di finanziamento.
 
Articolo pubblicato sul settimanale cartaceo di Cuneodice.it, in edicola da giovedì 1 settembre.

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