CUNEO - Nuovo ospedale di Cuneo, che ne sarà dell’area dove oggi sorge il Santa Croce?

La maggioranza si compatta intorno al Carle e in attesa della decisione ufficiale sul sito lancia le prime proposte: edilizia privata e una città degli studenti

Samuele Mattio 29/12/2020 09:46

 
È scivolata via senza particolari sorprese la seduta (ieri sera, lunedì 28 dicembre) della Commissione speciale del Comune di Cuneo chiamata a decidere l'area su cui sorgerà il nuovo ospedale unico. L’unica novità, o quasi, seppur scontata, è stato il compattamento della maggioranza che sostiene il sindaco Federico Borgna intorno alla soluzione Carle. Partito Democratico, Centro per Cuneo, Crescere Insieme e, dopo un lungo percorso e qualche distinguo, Cuneo Solidale, hanno espresso più o meno chiaramente la loro posizione in favore del sito di Confreria. 
 
Prima gli architetti Benedetto Camerana, Elena Airaldi e Luigi Colombo avevano illustrato lo studio di pre-fattibilità - già presentato in ospedale il 22 dicembre scorso davanti al presidente della Regione Alberto Cirio - sull’area del Santa Croce e quella intorno al Carle.
 
Su 19 parametri e categorie considerate la soluzione nella frazione d’Oltrestura è risultata la migliore rispetto all’ampliamento accanto all’attuale Santa Croce, per tempi, costi, impatto ambientale, ma l’architetto milanese Colombo ha allontanato ricostruzioni ‘semplicistiche’: “Il punteggio di 18 a 1? È sbagliato, se voi ritenete imprescindibile che l’ospedale rimanga in centro città”. “Certo che poi andrà spiegato ai cittadini”, ha aggiunto sibillino. 
 
A questo punto la decisione della commissione, che probabilmente voterà già nei primi mesi di gennaio in favore del sito posto in frazione, appare scontata. L’ipotesi dei cantieri gira intorno a 11 anni di lavori e 207 milioni di euro di spesa.
 
Secondo la sindaca di Roccavione Germana Avena - una delle poche tra i primi cittadini dell’hinterland a partecipare con continuità alle sedute della Commissione - la decisione di costruire a Confreria era già stata presa in partenza e il tenere in considerazione l’area su cui sorge il Santa Croce non è stato che un modo per far emergere la soluzione Carle. “Era evidente che il sito in centro Cuneo avesse questi problemi. - ha detto la Avena - Verso San Rocco, dopo piazza d’Armi c’erano spazi per fare un’ospedale. Il mancato confronto è stato un’occasione persa, ma prendo atto della decisione”. Il discorso della sindaca roccavionese si è poi concentrato sulla viabilità: “Se l’area individuata è quella del Carle è il caso di lavorare sui punti deboli, rendendo l’accessibilità un punto a favore del sito, magari puntando su un trasporto pubblico innovativo”.
 
Un invito, quello “a pensare a trasporti alternativi alla gomma”, fatto anche da Silvia Cina del Movimento Cinque Stelle. Nelle opposizioni è da registrare la posizione di Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni, che è rimasto fermo sulle barricate ribadendo la sua contrarietà all’abbandono del Santa Croce: “Eviterebbe di creare una situazione deprecabile in un quartiere della città, creando un disagio economico importante per chi ha un’attività”. Secondo il leader della sinistra cittadina non sono stati considerati come punti sfavorevoli al Carle il maggior consumo del suolo e l’incidenza sulla mobilità sostenibile. Non pervenuta la posizione del centrodestra. 
 
Il tema del riutilizzo del terreno su cui oggi sorge il Santa Croce è stato accarezzato nel finale di commissione. Silvano Enrici di Centro per Cuneo ha annunciato che nei prossimi giorni il suo gruppo avrà pronta una proposta per l’area. Ivano Oggero, neocapogruppo di Crescere Insieme ha immaginato che al posto del nosocomio possa sorgere una “città degli studenti”, mentre il dem Gianfranco Demichelis, ha detto di non essere spaventato “da un’espansione della città verso sud”, facendo riferimento all’edilizia privata.
 
La riunione era stata aperta con un collegamento video dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, che - impensabile fino a qualche anno fa - dal sedile posteriore della sua auto in viaggio, ha ribadito la necessità di un intervento per risolvere l’annosa questione dell’ospedale diviso su due sedi, ringraziando il Comune per aver “semplificato di molto il percorso”. “Metteremo in esame lo studio e faremo una valutazione più approfondita con il servizio regionale di edilizia sanitaria: se lavoriamo congiuntamente per il territorio, al di là delle differenze di visione politica, avremo un ottimo risultato”, ha asserito l’esponente della giunta Cirio.
 
Le conclusioni della Commissione, che ha visto anche la partecipazione del presidente della Fondazione Ospedale Santa Croce Fulvio Moriano e del direttore dell’Aso Corrado Bedogni, sono toccate al sindaco di Cuneo, Federico Borgna: “L’intervento cambierà la geografia della città: sarà una sfida entusiasmante, tutti e due i siti hanno potenzialità tali per cui possiamo spostare l’asticella molto in alto - ha detto il primo cittadino -. Si tratta di una decisione storica, prima arriviamo a definirla, prima partirà la costruzione del nuovo ospedale”.

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