Riceviamo e pubblichiamo: Il Partito Democratico della provincia di Cuneo ed il Circolo di Cuneo denunciano con forza la paralisi in cui la Giunta Cirio ha precipitato il futuro dell’Ospedale Santa Croce e Carle e del nuovo polo sanitario. Una situazione inaccettabile per il principale ospedale hub del territorio, punto di riferimento per l’intera provincia, oggi abbandonato all’incertezza e all’immobilismo della Regione. Il cambio di linea della Giunta Cirio sul partenariato pubblico-privato, sostenuto nel primo mandato e cancellato nel secondo, ha portato al ricorso al Tar della società Inc SpA e ha fatto sì che per il nuovo ospedale di Cuneo tutto sia fermo. E lo resterà per mesi, in attesa di una sentenza che rischia di arrivare troppo tardi, mentre cresce la probabilità che la parte soccombente presenti ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, spingendo il nuovo ospedale sempre più lontano: non prima del 2032-2033, nel migliore dei casi. Come se non bastasse, la decisione di trasferire il dottor Livio Tranchida alla Città della Salute di Torino - a soli due anni dalla nomina al vertice dell’azienda - rappresenta un colpo durissimo per Cuneo. Tranchida era stato chiamato proprio per seguire la fase cruciale del progetto del nuovo ospedale: il suo spostamento, improvviso e immotivato, apre un vuoto gestionale e strategico che rischia di compromettere ogni prospettiva di avanzamento. È la fotografia di una sanità regionale senza direzione, dove prevalgono confusione, personalismi e lotte di potere, mentre i territori e i cittadini pagano il prezzo dei ritardi e dell’inconcludenza. Intanto, le liste d’attesa crescono, il personale è allo stremo, i servizi si riducono, e il progetto simbolo del futuro della sanità cuneese resta fermo al palo, vittima dell’incapacità della Giunta Cirio di decidere e di programmare. Il caso dell’ospedale di Cuneo è la prova plastica di una Regione che ha smarrito la rotta. Si parla tanto di sanità di prossimità, ma nei fatti si penalizzano i territori e si lascia il Cuneese in una condizione di serie B, senza certezze e senza guida. Il Partito Democratico chiede con forza al presidente Cirio e all’assessore Riboldi di assumersi le proprie responsabilità: basta rinvii, basta giochi di potere. Serve subito una visione chiara per la sanità piemontese, a partire da stabilità nella governance, investimenti sul personale, e soprattutto tempi certi e vincolanti per il nuovo ospedale di Cuneo, infrastruttura indispensabile per garantire salute, dignità e futuro a tutto il territorio provinciale. Il Partito Democratico della provincia di Cuneo e il Circolo del Partito Democratico della città di Cuneo